
Scrive l'on. ed ex ministro Antonio Martino, persona notoriamente perbene e tessera n. 2 di Forza Italia, che il PDL non ha alternative anche se non rappresenta certo una gran coalizione.L'onorevole afferma pure che di cambiamenti veri, malgrado gli annunci, non ce ne sono stati e che l'Italia è sempre la stessa.Ora non si riesce a capire perchè, con una forza che dispone di 100 deputati in più, si debba passare l'inverno a flirtare con D'Alema e con Casini.La verità è che si cerca un clima più disteso e accomodante per "sistemare" i guai giudiziari del cavaliere, considerando che la maggioranza non possiede la coesione desiderata.La verità è che per "fare" bisogna prima "saper cosa fare" e che prima ancora bisogna aver delle idee su "cosa fare".Da che mondo è mondo chi si appella al buonismo, al senso di responsabilità, alla concordia, al compromesso, non vuole altro che perpetuare il proprio potere ed i privilegi.Come diceva Ezra Pound, chi ha le idee deve tradurle in azioni;se ne ha.Molti "maggiordomi" di Silvio dicono che è tattica illuminata, per il bene della patria, quasi fosse Quinto Fabio Massimo il "temporeggiatore" ma non si vede proprio come Di Pietro e Travaglio potrebbero essere paragonati al terribile pericolo che fu Annibale, per Roma.A me pare invece che questa ricerca del compromesso, spesso ossessiva, sia tattica di andreottiana memoria, tesa semplicemente a tirare a campare, a galleggiare.

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