DA "I MISERABILI" DI VICTOR HUGO
parte 5, libro I, capitolo 5
[...] D'improvviso rizzò la testa, i capelli biondi gli ricaddero indietro come quelli dell'angelo sulla fosca quadriga fatta di stelle, fu come una criniera di leone scompigliata in un fiammeggiamento di aureola, e Enjolras esclamò:
- Cittadini, vi figurate l'avvenire? [...] E quale rivoluzione faremo? L'ho appena detto, la rivoluzione della verità. Dal punto di vista politico, c'è un solo principio: la sovranità dell'uomo su se stesso. Questa sovranità dell'io sull'io si chiama Libertà. Là dove due o parecchie di queste sovranità si associano, comincia lo Stato. [...] se la libertà è la vetta, l'uguaglianza è la base. [...] L'uguaglianza ha un organo: l'istruzione gratuita e obbligatoria. Il diritto all'alfabeto, di qui si deve cominciare. La scuola primaria imposta a tutti, la scuola secondaria offerta a tutti, questa è la legge. Dalla scuola identica nasce la società uguale. Sì, istruzione! Luce! Luce! tutto viene dalla luce e tutto vi ritorna. Cittadini, il diciannovesimo secolo è grande, ma il ventesimo secolo sarà felice. Allora non ci sarà più niente di simile alla vecchia storia, non si dovrà più temere, come oggi, una conquista, un'invasione, un'usurpazione, una rivalità di nazioni a mano armata, un'interruzione di civiltà causata da un matrimonio di re, una nascita nelle tirannie ereditarie, una spartizione di popoli per congresso, uno smembramento per il crollo di una dinastia, una lotta fra due religioni che si scontrano; non si dovrà più temere la carestia, lo sfruttamento, la prostituzione per le privazioni, la miseria per la disoccupazione,, e il patibolo, e la spada, e le battaglie, e tutti i brigantaggi del caso nella foresta degli eventi. Tutti saranno felici. [...] Amici, l'ora in cui siamo e in cui vi parlo è un'ora tetra; ma questi sono i terribili acquisti dell'avvenire. Una rivoluzione è un pedaggio. Oh! Il genere umano sarà liberato, sollevato e consolato! Noi glielo affermiamo su questa barricata. [...] Fratelli, chi muore qui muore nello splendore dell'avvenire, ed entriamo in una tomba tutta intrisa d'aurora. [...]
"Finchè esisterà, a causa delle leggi e dei costumi, una dannazione sociale che in piena civiltà crea artificialmente degli inferni, e aggiunge una fatalità umana al destino, che è divino; finchè i tre problemi del secolo, la degradazione dell'uomo nel proletariato, l'abbiezione della donna per la fame, l'atrofia del fanciullo per tenebra, non saranno risolti; finchè, in certi settori, sarà possibile l'asfissia sociale; in altre parole, e da un punto di vista più ampio, finchè esisteranno sulla terra ignoranza e miseria, libri di questa specie potranno non essere inutili"
parte 5, libro I, capitolo 5
[...] D'improvviso rizzò la testa, i capelli biondi gli ricaddero indietro come quelli dell'angelo sulla fosca quadriga fatta di stelle, fu come una criniera di leone scompigliata in un fiammeggiamento di aureola, e Enjolras esclamò:
- Cittadini, vi figurate l'avvenire? [...] E quale rivoluzione faremo? L'ho appena detto, la rivoluzione della verità. Dal punto di vista politico, c'è un solo principio: la sovranità dell'uomo su se stesso. Questa sovranità dell'io sull'io si chiama Libertà. Là dove due o parecchie di queste sovranità si associano, comincia lo Stato. [...] se la libertà è la vetta, l'uguaglianza è la base. [...] L'uguaglianza ha un organo: l'istruzione gratuita e obbligatoria. Il diritto all'alfabeto, di qui si deve cominciare. La scuola primaria imposta a tutti, la scuola secondaria offerta a tutti, questa è la legge. Dalla scuola identica nasce la società uguale. Sì, istruzione! Luce! Luce! tutto viene dalla luce e tutto vi ritorna. Cittadini, il diciannovesimo secolo è grande, ma il ventesimo secolo sarà felice. Allora non ci sarà più niente di simile alla vecchia storia, non si dovrà più temere, come oggi, una conquista, un'invasione, un'usurpazione, una rivalità di nazioni a mano armata, un'interruzione di civiltà causata da un matrimonio di re, una nascita nelle tirannie ereditarie, una spartizione di popoli per congresso, uno smembramento per il crollo di una dinastia, una lotta fra due religioni che si scontrano; non si dovrà più temere la carestia, lo sfruttamento, la prostituzione per le privazioni, la miseria per la disoccupazione,, e il patibolo, e la spada, e le battaglie, e tutti i brigantaggi del caso nella foresta degli eventi. Tutti saranno felici. [...] Amici, l'ora in cui siamo e in cui vi parlo è un'ora tetra; ma questi sono i terribili acquisti dell'avvenire. Una rivoluzione è un pedaggio. Oh! Il genere umano sarà liberato, sollevato e consolato! Noi glielo affermiamo su questa barricata. [...] Fratelli, chi muore qui muore nello splendore dell'avvenire, ed entriamo in una tomba tutta intrisa d'aurora. [...]
"Finchè esisterà, a causa delle leggi e dei costumi, una dannazione sociale che in piena civiltà crea artificialmente degli inferni, e aggiunge una fatalità umana al destino, che è divino; finchè i tre problemi del secolo, la degradazione dell'uomo nel proletariato, l'abbiezione della donna per la fame, l'atrofia del fanciullo per tenebra, non saranno risolti; finchè, in certi settori, sarà possibile l'asfissia sociale; in altre parole, e da un punto di vista più ampio, finchè esisteranno sulla terra ignoranza e miseria, libri di questa specie potranno non essere inutili"
Victor Hugo
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