lunedì 4 maggio 2009

ADDIO LIBERTA' D'ESPRESSIONE

Per chi da mesi parla di dittatura democratica e sfruttamento politico dei media l'ultimo rapporto di Freedom House, organizzazione no-profit e indipendente fondata negli Stati Uniti nel 1941 per la difesa della democrazia e della libertà nel mondo, non è stato una sorpresa. Tale rapporto vede l'Italia, unica nazione in Europa, retrocessa nell'ultimo anno da "Paese con stampa libera" a Paese dove la libertà di stampa è soltanto "parziale". La causa? La «situazione anomala a livello mondiale di un premier che - nonostante il suo partito si chiami Popolo della Libertà - controlla tutti i media, pubblici e privati». E' quasi superfluo sottolineare quanto una situazione del genere sia pericolosa e anomala per una democrazia. Senza dubbio la cosa più preoccupante è che una volta tornati indietro come i gamberi è molto difficile riconquistare determinati diritti come quello d'espressione. Ciò per l'enorme potere di persuasione non solo della tv ma di tutti i media. Ad esempio da nessuna parte filtrerà la notizia della retrocessione liberale dell'Italia; mentre in tutti i tg e giornali si parlerà a spron battuto del terremoto d'Abruzzo, dell'efficacia con cui il governo ha affrontato la situazione, del divorzio del premier. Passa su un secondo (anche terzo) piano il fatto che in Abruzzo gli edifici fossero stati costruiti con sabbia marina perchè non conviene a nessuno risolvere i problemi definitivamente; altrimenti non ci sarebbe più nulla da risolvere, nessuno più avrebbe paura e conseguentemente nessuno più sarebbe fragile. E la gente subisce e assimila passivamente questi messaggi: non a caso le dittature più funzionali degli ultimi secoli si sono sempre fondate sullo sfruttamento dei media. Da questo punto di vista oggi pare quasi di essere nel 1984 di George Orwell; ma spero proprio che per noi il finale sia migliore. Senza dubbio la soluzione di questa crisi della democrazia liberale dipende da noi. Un primo passo può essere la consapevolezza supportata dall'attenzione. Personalmente non scriverò più per testate dove ripetutamente sono stato vittima di censure, guarderò sempre meno la tv, leggerò con sempre più distacco i giornali; ma mi auguro che sempre più persone si rendano conto del vortice in cui si trovano. Quando queste persone saranno abbastanza, potremo effettivamente sovvertire questo potere della comunicazione.

Fabrizio Vaccaro

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Peccato che nessuno commenti il tuo blog, Fabrizio. Davvero un peccato. Del resto neppure io lo visitavo da mesi! Noto però che i post sono rimasti di un certo spessore. Questa notizia inerente al calo della libertà di stampa nel nostro paese l'avevo sentita anche io su la7.
Purtroppo penso che questo sia uno dei tanti aspetti di una dittatura che seppur velata, esiste.
Il divorzio del premier e i suoi consensi sono le notizie di vetrina dei telegiornali. Questa è informazione???Assolutamente no!
Informare è conoscere. E come ben dici, non è opportuno divulgare la notizia degli edifici abruzzesi costruiti con la sabbia marina.
Il giornalista ormai, per un concorso di cause diverse, ha perso le sue connotazioni di ruolo. Quel carattere di simbolo di verità, come suggeriva la traccia del conocorso cutuli (ti ricordi ?) è solo un miraggio in un sistema d'informazione fatiscente come il nostro.

Ripeto che è un peccato che il tuo blog non riceva commenti.
Io ora lo pubblicizzo e questa fine settimana vorrei aggiornare il mio.

Bravo

Chi sono?

Faber Leonìda ha detto...

MIRIAAAMMM!!!! Grazie mille dei tuoi apprezzamenti; è significativo che qualcuno si renda conto dell'indecente situazione in cui ci troviamo.

TITOLO DEL CORRIERE DELLA SERA DI POCHI GIORNI FA:

Berlusconi: è Veronica che deve scusarsi.

Mah!

Cmq grz ancora e aspetto gli aggiornamenti al tuo blog