Un TEMA SCONOSCIUTO ai più. Si parla di colonizzazione e scempio militare statunitense. Uno stupro del territorio siciliano, della vita delle popolazioni e delle nostre coscienze perpetrato, nel silenzio, per fare della Sicilia un avamposto di guerra. Dopo la stagione di lotta contro i missili di Comiso, oggi la nuova minaccia si chiama Muos...
Gianmarco Catalano
Dopo la giornata di Sabato dovremo dire sempre grazie ai meravigliosi “compagni” del comitato NO MUOS, ai racconti di Giuseppe Maida, che contro il Mulino a vento del Muos si batte come un moderno Don Chisciotte, alla sovversiva allegria di Ciro 7 anni che con disarmante lucidità ti dice che il Muos è come la mafia e per questo noi dobbiamo lottare, alla gente di Niscemi che quasi rassegnata ti diceva che ormai è tutto deciso (ditelo alla gente della Val di Susa ed alla sua lotta che da anni ormai è diventato un modello di resistenza in Italia). Siamo tornati a casa con tantissime domande a cui forse difficilmente qualcuno risponderà: 1) Perché in Sicilia le istituzioni comunali, provinciali e regionali, spesso e volentieri svendono il territorio al miglior offerente; 2) Perché c’era così poca gente di Niscemi; 3) Perché l’informazione ufficiale, ieri non era presente.
Ma parliamo dei fatti: dovrebbero essere realizzate quattro stazioni di terra con parabole satellitari che entreranno in funzione entro il 2013; sarà il primo sistema di telecomunicazioni satellitari ad altissima frequenza realizzato in un ambiente antropizzato e protetto; per realizzare questo Muostro si è reso necessario ridurre il perimetro della Riserva “Sughereta” grazie al decreto dell’Assessorato regionale al territorio del 30 dicembre 2009 che ha ridotto notevolmente le aree ricadenti in ZONA A; non sarebbe possibile, quindi, la realizzazione di elettrodotti, acquedotti, linee telefoniche ed impianti tecnologici a rete, ecc. Niscemi insieme a Butera e Gela secondo quanto dichiarato dall’OMS è un territorio ad alto rischio ambientale per la presenza del petrolchimico di Gela. Oltre ai danni da radiofrequenza che subirà quasi tutto il territorio siciliano, nessuno parla o scrive sui possibili danni che potranno subire gli organismi viventi, esposti alle onde elettromagnetiche del MUOS. Alcuni studi dimostrano che sono possibili gravi danni genetici agli esseri umani, agli animali domestici con conseguenti rischi per il sistema immunitario femminile, il sistema neuromuscolare, e la diffusione di leucemia infantile e malformazioni genetiche.
Ecco perché ieri mentre Niscemi si stava ancora svegliando, e molti politici erano indaffarati ad accaparrarsi i voti per le elezioni del 6 e 7 maggio, un corteo colorato di circa 500 militanti NO MUOS, si è snodato lungo le vie cittadine per arrivare in Piazza Vittorio Emanuele; lungo il corteo Radio Aut ha realizzato tante interviste, soprattutto di cittadini e commercianti ma anche del Sindaco, di un cittadino “qualunque” che da anni si batte contro il Muos e di un bambino NO MUOS; molti dei cittadini e commercianti intervistati non sapevano della manifestazione e si sono lamentati della scarsa pubblicità, molti altri invece sono sembrati quasi rassegnati a convivere con il mostro MUOS che devasterà uno degli areali forestali più belli della nostra Sicilia. Dopo il corteo siamo andati a vedere con i nostri occhi la base USA di contrada Ulmo, dove i lavori son quasi a termine ed abbiamo constatato come in un area incontaminata e protetta, dei cervelli sopraffini possano pensare di realizzare uno scempio nel silenzio quasi totale. Dopo questa breve presentazione potremmo considerare concluso il nostro reportage, ma in tempi ormai scarsi di militanza e partecipazione, in una terra come la nostra martoriata da interessi mafiosi e clientelari, la resistenza di questo piccolo comitato niscemese forse rappresenta una piccola speranza di sopravvivenza alla “montagna di merda” che ci sta quasi sommergendo. L’immagine più bella sicuramente è la Pianta Mosaica di Quercus Suber vista durante il nostro trekking NO MUOS insieme a compagni venuti da Palermo, Catania, Caltanissetta, Agrigento ed ai fantastici compagni di Niscemi. Questa pianta che supera i sei metri di circonferenza, è da ritenersi la pianta più longeva d’Europa; viene definito un patriarca vegetale perché ha resistito per più di quattro secoli alle offese del tempo, dei parassiti ed ai danni causati dall’uomo. Forse però non resisterà al MUOS, ma la lotta continua! Li aspettiamo al Forum Sociale Antimafia di Cinisi dal 5 al 9 maggio.
NO TAV, NO MUOS, NO MAFIA
Cumpà dura sarà!!!
Niscemi Radio Aut
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