martedì 6 dicembre 2011

USA. 11ESIMO COMANDAMENTO: NON ESSERE SOSPETTO.

“Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità.” (Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America, 4 Luglio 1776).
In questi giorni sembra nascere un motivo in più per salvare l’Europa (magari senza consegnarla ai partiti delle destre nazionaliste e xenofobe che riemergono dopo decenni di relativo silenzio). 
Sembra, infatti, che bastino 93 voti per imbarbarire, ulteriormente, il mondo. No, non mi riferisco ne alla Siria, ne all’Egitto, ne alla Libia o alla Cina, mi riferisco a quel mondo che noi siamo soliti chiamare: Occidente. Ed in particolare in quelle sponde che nell’immaginario degli anni 20 per ogni italiano erano sinonimo di libertà e riscatto: gli Stati Uniti d’America. 
Pare infatti che il Senato americano abbia approvato alla quasi unanimità (93 voti favorevoli – 7 contrari) il National defense authorization act, legge che prevede la possibilità di porre agli arresti a tempo indefinito coloro i quali sono sospettati di appartenere al terrorismo islamico. Il sospettato non avrà, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano Il fatto quotidiano, diritto all’assistenza legale, al processo e nemmeno a vedersi formalizzare i capi d’accusa. Insomma dopo “l’assassinio di Stato”, il Senato americano ha dato il via al “Rapimento di Stato”. In una sola legge - alla quale può essere ancora posto il veto presidenziale o decretata l’incostituzionalità dalla Corte Suprema - gli USA hanno decretato la morte dello Stato di diritto e di principi per noi (italiani ed europei) intoccabili quali: la presunzione di innocenza, il diritto alla difesa, il principio di tassatività, solo per citarne alcuni. Ma quanto meno l’eguaglianza è stata salvaguardata, stranieri e americani non fa differenza, se lo stato sospetta  - o se qualcuno sospetta fingendo di essere lo stato (la diffidenza tutta italiana è d’obbligo) - siete comunque nei guai.
Ma sicuramente sarà la comunità internazionale ad analizzare e risolvere la vicenda, chiedendo il rispetto dei Diritti Umani e della relativa Dichiarazione Universale, anche da parte degli Stati Uniti. O forse no.. Insomma, Viva, viva il Dalai Lama! Basta che sia quello degli altri.
Francesco Scionti

1 commento:

Faber ha detto...

Tiziano Terzani non riusciva a spiegarsi il complesso di inferiorità che l'Europa ha nei confronti degli Stati Uniti. Ma al di là di una spiegazione è indubbio che un complesso di inferiorità ci sia! O forse è un senso di riverenza.. o di timore..
In ogni caso non credo sia una cosa accettabile.