e mi pesa aver mangiato il tuo pane;
ma questa povera argilla pensosa
non è crosta fermentata sul tuo fianco: tu non hai Marie che se ne vanno!
Mio Dio, se tu fossi stato uomo,
oggi sapresti essere Dio;
ma tu, che sei sempre stato bene,
nulla senti della tua creatura.
L'uomo, invece, ti soffre: il Dio è lui!
Oggi che brillano ceri nei miei occhi
stregoneschi di dannato,
mio Dio, accenderai le tue candele,
e giocheremo con il vecchio dado...
Forse, oh giocatore, gettando le sorti
dell'universo intero,
verranno fuori le occhiaie della Morte,
come due funebri uno di fango.
Mio Dio, e in questa notte sorda, oscura,
giocare non potrai, perchè la Terra
è un dado consumato e ormai rotondo
a forza di ruotare sempre a caso,
e soltanto in un vuoto può fermarsi,
il vuoto di un'immensa sepoltura.
Cèsar Vallejo
Gli araldi neri
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