Priolo-Melilli. Non solo hanno distrutto la nostra salute, 20 km di spiagge e tutto il territorio circostante, ma hanno ancora il coraggio di incrementare i loro sporchi affari a casa estranea con la blasfema proposta di costruire un rigassificatore. Così, oltre a essere un territorio ad alto rischio sismico e un triangolo di veleni, diventiamo anche una polveriera!
Non c’è dubbio che l’unica anima ispiratrice di questi “geniali” imprenditori del nord è il business, davanti al quale si inchinano anche i politici locali. Non c’è salute pubblica, alto rischio sismico e consumo del territorio che regga. Gli industriali che occupano la nostra terra, ai quali i siracusani dovrebbero sputare in faccia perché gli hanno distrutto il territorio e ucciso migliaia di amici e parenti in cambio di una manciata di spiccioli, piuttosto che bonificare dove hanno distrutto e andarsene da dove sono venuti, hanno la faccia tosta di impacchettare in confezione regalo un’altra occasione di scempio ambientale, il rigassificatore.
Che nessuno però pensi che queste “menti sofisticate” comprano le autorizzazioni attraverso pressioni economiche. Giammai! Gli imprenditori della Erg e della Shell, uniti per costituire la Ionica gas, la società che dovrà costruire e gestire il rigassificatore, sono brave persone e pensano sempre al bene collettivo. Infatti non corrompono nessuno. Loro hanno solo previsto le “misure compensative”. Cosa sono? In cambio della realizzazione del rigassificatore, hanno messo a disposizione 43 milioni di euro l’anno. Ovvero 85 miliardi di lire. Una pioggia di soldi irresistibile, piacevolmente annusata dalle amministrazioni comunali di Melilli (16 mln), Priolo (16 mln) e Augusta (11 mln). Difficile rinunciarvi, soprattutto in tempi di vacche magre, com’è adesso per i Comuni. Davanti ai soldi che importanza può avere se la totalità degli abitanti di Priolo e Melilli ha espresso il suo parere sul rigassificatore con una valanga di NO!
Attenzione però. L’ingente somma non è stata messa a disposizione dalla Ionio gas per imbavagliare le bocche, come molti sospettano solo perché periodicamente il petrolchimico finanzia la Festa dell’Angelo a Priolo, i vari Centri per Anziani, il Campo sportivo Erg di Siracusa, il Siracusa calcio, ecc. Stavolta è una cosa seria! Per il rigassificatore ci ricoprono di soldi perchè lor signori pensano esclusivamente al bene collettivo, a “politiche di sviluppo del territorio a favore dei cittadini”. Pensate che creeranno una quantità di posti di lavoro impressionante. In totale assumeranno 140 persone, tra diretto e indotto. Un progetto di distruzione, palesemente insostenibile, in cambio di 140 posti di lavoro, in un territorio attraversato dalla faglia ibleo-maltese, quella che nel 1693 provocò liberazioni di energia analoghe a quelle verificatesi in Giappone pochi mesi fa e che nel 1990 provocò il terremoto di Santa Lucia che, pur con una minore liberazione di energia, produsse vittime e ingenti danni. Un’area in cui, dicono gli esperti dell’INGV, è statisticamente atteso un terremoto di livello distruttivo. Un’area in cui, come se non bastasse, risiede un impianto militare e il più grande impianto petrolchimico del Mediterraneo che alza le sue ciminiere a circa sei miglia dalla faglia ibleo-maltese.
Ma siccome dal rigassificatore ne deriverebbe un fiume di soldi, non bisogna fare tanta ideologia. Basta. Quietiamoci il pensiero. Abbiamo solo da inchinarci davanti al dio denaro e ringraziare. Denaro a valanga dalla costruzione, gestione e manutenzione del rigassificatore, ma anche dalla valorizzazione dei terreni limitrofi. Terreni il cui valore avrebbe una forte rivalutazione perchè accessibili dalla catena del freddo che verrebbe generata, come prodotto di risulta, dal mega impianto. Freddo a costo zero, prezioso per le industrie di surgelamento alimentare. Terreni, vecchi capannoni rugginosi e cadenti, che fino a poco tempo fa valevano zero e che, grazie al mega impianto, arriverebbero a valere cifre a molti zeri.
Ma questa banda di venduti che ci amministra quando percepiranno la differenza tra bilancio ambientale e bilancio economico? Sono talmente scarsi che nemmeno il terzo millennio li ha fermati per un attimo su questa riflessione!
Fabio Morreale - NaturaSicula.it
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