lunedì 24 gennaio 2011

MEDIO ORIENTE. L'UTOPIA DELLA PACE. 12/17

Tertulliano (155 ca.-225 ca.) è considerato il primo apologeta latino. Egli è un esempio delle tensioni che si crearono tra cristiani e mondo pagano, tra cristiani ed eresie cristiane. La società dei pagani è concepita da Tertulliano come un mondo corrotto e pieno delle più varie insidie, rispetto al quale la famiglia cristiana rappresenta un corpus esclusivo, che non può e non vuole mescolarsi con le pratiche culturali pagane. Nel suo Apologeticum, per molti il suo capolavoro, egli si scaglia contro un destinatario ben preciso: i Romani imperii antistites, le autorità. Lo fa nella specifica forma di una veemente orazione che si immagina tenuta al loro cospetto. Tertulliano intende spuntare le armi dellʼavversario non riducendo la distanza fra pagani e cristiani, ma anzi sottolineandola, rovesciando sui pagani le accuse di uno stile di vita immorale e di una religiosità assurda e crudele, per esaltare invece la bontà della condotta e della spiritualità cristiane. Lʼapologia tra le sue mani si trasforma in sfida, condotta in toni accesi e aggressivi, grazie a una vivace facondia e a una solida competenza giuridica. Anche sul fronte della lotta interna contro le deviazioni dellʼeresia, Tertulliano prende le mosse dallʼillustre genere letterario dellʼoratoria forense: è il caso del De praescriptione haereticorum ( Obiezione preliminare contro gli eretici). A suo parere, ogni contesa con gli eretici si chiude prima ancora di aprirsi, perchè chi vive fuori da una comunità religiosa, e anzi contro di essa, non è legittimato a farne valere i testi sacri a fondamento delle proprie deviazioni. Ciò era comunque solo un punto di partenza, che precedeva un attacco “filosofico” al nucleo centrale delle teorie avversate, seguito da una discussione dei passi delle Scritture afferenti alla materia. Fu, dunque, essenzialmente la vocazione polemica a trascinare Tertulliano verso positive esposizioni dottrinali, come ad esempio quelle trinitarie e cristologiche e le opere sulla carne di Cristo e la sua resurrezione. Nellʼambito della letteratura cristiana occidentale Tertulliano svolge opera di pioniere e si può dire che fondi la tradizione patristica in lingua latina. Ebbe il merito di gettare le basi del pensiero successivo, trattando grandi temi come quello trinitario, cristologico e del male; portò a dignità letteraria il particolare universo espressivo dei cristiani, così come lo trovava nel vivo parlato delle comunità, e cioè infarcito di grecismi, termini tecnici, riadattamentisemantici di vecchie parole, novità morfologiche e sintattiche correnti nel latino volgare.
Uno studioso ha contato nelle sue opere ben 982 nuove formazioni di verbi, sostantivi, aggettivi, avverbi. E fra queste vi sono coniazioni destinate a upersona per le "personae" trinitarie e lo stesso trinitas.
Fabrizio G. Vaccaro

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