Che l'acquisita capacità di pensare realtà complesse e immaginarie abbia rappresen- tato la parte fondante dell'affranca- mento teorico dell'uomo dal mondo animale è ormai quasi un dogma. Eppure non si può da ciò conseguire che in quanto uomini tutti sono in grado di pensare, anzi. Sebbene sia stato il pensiero umano a portarci allo sviluppo tecnologico-scentifico-culturale di cui godiamo oggi, è innegabile che nella storia sono sempre state le minoranze a pensare; le masse a uniformarsi. Ma è, a questo punto, necessario chiarire l'accezione che qui attribuiamo al verbo pensare. Non intendiamo per pensare il preoccuparsi di cosa si mangerà per cena, o di quali scarpe si indosseranno per sera o quale barca si acquisterà. Non è così banale e semplice il pensare di cui stiamo parlando. Si pensa quando si comincia a indagare dentro se stessi e nella società, nella storia e nell'ordine cosmico. Si pensa quando si capisce realmente l'unicità della vita e la sua importanza, o si comprendono i valori di libertà e di rispetto delle diversità. Il pensiero ha permesso la Rivoluzione Francese, l'approdo sulla Luna, la scoperta della Pennicillina etc... Ne consegue che il pensiero valorizza l'uomo e le sue azioni. Ecco perchè il pensiero è nemico acerrimo della tirannide. Ecco perchè tutti i regimi tirannici si danno particolare affanno per distruggere i cenacoli di liberi pensatori. Non è comunque matematico che quando la maggioranza non pensa e non si preoccupa del fatto che qualcuno decida della sua vita sia in atto una tirannide. Come già detto sopra non c'è nessuna stranezza se nella norma la massa tenda a uniformarsi al pensiero più forte. Addirittura molti ritengono persino più comodo e semplice non pensare e affidarsi totalmente a un altro, evitando così molte preoccupazioni. Sta di fatto che quando la soglia di libero pensiero si abbassa il pericolo resta altissimo. Chiunque può presentarsi, imporre il proprio gioco e creare danni irrisolvibili. Vedere quanto accaduto in Russia con la rivoluzione comunista del secolo scorso per avere conferme. Il vero problema è che non sono bastate alcune migliaia di anni all'uomo per capirlo. E così ancor oggi in Italia, 2010, ci sono giovani che accettano passivamente riforme simulate che vanno a loro danno e a vantaggio dei pochi "Grandi pensatori" di turno. Generazioni plagiate dai videogiochi, dalla televisione, dalla droga non si curano del fatto che in Somalia bambini di dieci anni vengano arruolati nell'esercito e fatti ammazzare, non si curano del fatto che in Afghanistan vieni picchiata solo perchè sei una donna. Il motivo di tutto ciò? Semplice: l'incapacità di pensare. A tal riguardo siamo molto più vicini alle posizioni espresse da G.Giorello in La filosofia in piazza (Corriere della sera 21/9/2003), con una linea di perplessità in più, quando parla di un'epoca di indifferenza in cui però fenomeni come il Festival della Filosofia di Modena del 2003 rappresentano fondate speranze di cambiamento, che a quelle di Remo Bodei in Prendiamola con folosofia ( Il mattino 30/12/2003) quando dice di già matura riscoperta della filosofia. Solo in apparenza il pensare può sembrare scomodo e pericoloso; ma in realtà per l'uomo è il pensare la più efficace arma di difesa dalle insidie della vita. [...]
Fabrizio Giovanni Vaccaro
2 commenti:
L'incapacità di pensare, disgraziatamente, sta diventando cronica! Chi evita di conformarsi, di essere uno dei tanti prodotti in serie che sforna quotidianamente la società, deve avere il coraggio e la forza di farsi sentire!
Altrimenti come hai ipotizzato, sebbene non dandolo per scontato, rischieremo di lasciarci soggiogare o da un Tizio, o da un Cranio o da un Sempronio che abbia una personalità e un carisma superiore alla norma.
Questa ritengo sia, probabilmente, la motivazione e la molla che mi spinge ad avere un blog. Dire quello che penso, non conformarmi, pur cercando sempre un dialogo stimolante e costruittivo con gli altri.
Penso che questa sia la molla che spinge anche te Fabrizio; anche se molto spesso sostieni delle cose con cui non mi trovo d'accordo. ^_^
Ma quella è un'altra storia . . .
Hai centrato il bersaglio miriam: la nascita del mio blog è dovuta alla constatazione dell'assenza di un'informazione libera.
Persino nel giornalino della scuola sono stato censurato parekkie volte: anke questa è una prova di come dall'alto si preferisca una massa ke nn pensi. Del resto in linea con la storia dell'uomo.
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