giovedì 8 gennaio 2009

LA STELLA E IL PIOMBO FUSO. MISSILI DEMOCRATICI E RAZZI TERRORISTICI.

Da 60 anni Israele opprime la Palestina per mezzo di un occupazione tanto violenta quanto illegittima, perpetrando i peggiori soprusi ai danni del suo popolo e sabotando con tutti i mezzi la nascita di un autonomo e legittimo stato Palestinese: ciò grazie al sostegno degli USA, al silenzio complice di gran parte di quei governi europei che con Israele fanno affari commerciali e militari, e soprattutto alla massiccia campagna di disinformazione e falsità messa in atto dagli organi di stampa e dei mass media filoisraeliani, televisione di stato compresa. Israele in questi giorni, servendosi del proprio imponente arsenale di armi di distruzione di massa, sta provando a sbriciolare l’eroica resistenza del popolo palestinese. E per giustificare agli occhi del mondo la distruzione di Gaza e l’assassinio indiscriminato di vecchi, donne e bambini, si sta servendo ancora una volta delle presunte ragioni di autodifesa da presunti attacchi ad opera dei palestinesi di Hamas, presentati come gli unici responsabili della fine di una tregua di 6 mesi.

Ancora una volta Israele mente spudoratamente: sono stati loro in questi mesi a violare ripetutamente la tregua, uccidendo decine e decine di palestinesi; è stata Israele ad impedire persino il passaggio di viveri e medicinali a Gaza, riducendone alla fame a popolazione e provocando la morte di circa 300 malati gravi: tutto ciò al fine di umiliare il popolo palestinese e di ridurlo in uno stato di soggezione. Ma questo in occidente nessuno lo dice!

La violenza cieca messa in atto da Olmert e dagli occupanti sionisti sta mettendo in luce l’effettiva natura terroristica dello Stato d’Israele: uno stato razzista su base confessionale, la cui unica ragion d’essere è quella di servire come avamposto militare dell’imperialismo statunitense, e che fin dalla sua nascita ha stravolto la pacifica convivenza dei popoli del Medio Oriente. Mentre gran parte dei governi occidentali, con alla testa il neo-presidente USA Obama, si uniscono al coro sionista, gli ambienti “di sinistra” invocano furbescamente una pace indefinita ed astratta, senza distinguere tra carnefici (Israeliani) e vittime (palestinesi). Barak, Olmert, Livni e Ashkenazi un giorno dovranno rispondere di crimini di guerra davanti a una corte di giustizia, come altri criminali per i massacri che hanno ordinato e commesso.

Ma c'è un'altra categoria di criminali che ancora una volta potrebbe sfuggire ai tribunali. Questa non si sporca le mani del sangue dei civili, ma fornisce le giustificazioni intellettuali e pseudo morali agli assassini. Forma l’unità di propaganda del governo e dell’esercito aggressore. Gli scrittori israeliani Amos Oz e A. B. Yehoshua sono gli esempi tipici di simili miserabili intellettuali, e non è la prima volta! Ad ogni guerra si offrono volontari nello sforzo militare israeliano, senza neanche l’arruolamento ufficiale. Il loro primo compito è quello di fornire delle giustificazioni all’offensiva israeliana, poi, in un secondo tempo, piangono la verginità perduta e accusano il campo avverso di averli costretti ad essere brutali. La giustificazione fornita da Oz sul Corriere della Sera e da Yehoshua su La Stampa è chiaramente di dover reagire ai missili su Sderot, come su tutto fosse iniziato con questi missili: "Ho dovuto spiegare agli italiani – scrive Yehoshua su Haaretz del 30 dicembre 2008 – perché l’azione israeliana era necessaria…".Yehoshua e Oz hanno dimenticato i 19 mesi di brutale assedio israeliano imposto a un milione e mezzo di esseri umani, che sono stati privati di acqua, luce, cibo e riscaldamento Hanno dimenticato il boicottaggio israeliano e internazionale verso il governo palestinese democraticamente eletto. 
Hanno dimenticato l’isolamento forzata tra Gaza e la Cisgiordania, separazione imposta per isolare e punire la popolazione di Gaza per la sua scelta democraticaticamente scorretta. Questa posizione degli intellettuali più noti di Israele serve da giustificazione morale al sostegno che il partito della sinistra sionista Meretz offre all’aggressione criminale del ministro della difesa Barak. A tempo debito anche Meretz esprimerà la sua opposizione alle uccisioni, ossia quando la comunità internazionale esprimerà la propria preoccupazione per le colpe di Israele.

Per il momento l'ipocrita comunità internazionale resta silenziosa e sotto sotto pare considerare l'attacco israeliano come una battaglia della santa crociata contro la minaccia islamica globale. Per dimostrare preoccupazione, l’Europa invia un’assistenza sanitaria (simbolica) alla popolazione di Gaza, anche se il ministro degli esteri israeliano, Tsipi Livni, ha dichiarato che Israele sta prendendo di mira solo membri di Hamas e aggiunto che a Gaza la situazione umanitaria non è grave. Tuttavia gli aiuti umanitari che entrano nella Striscia non sono sufficienti per una popolazione di un milione e mezzo di abitanti. L'ONU difatti ha a più riprese smentito quanto asserito dalla Livni confermando che gli aiuti in ingresso non sono sufficienti. Gaza ha bisogno di 100 camion di farina. Karin Abu Zaid, commissario generale dell'UNRWA, ha altresì dichiarato che circa ventimila persone stanno avendo difficoltà ad accedere ai rifornimento di cibo.

Morte, fame e distruzione. E' il generoso dono del popolo eletto ai palestinesi. Una escalation di violenza, l'ennesima, che oltre all'obiettivo più immediato, che è quello di mettere in ginocchio il popolo palestinese, ha quale fine ultimo e più ambizioso quello di provocare la reazione iraniana, fornendo su un piatto d'argento agli States l'opportunità di poter regolare i propri conti con Teheran. Una guerra in questo periodo sarebbe come una manna dal cielo per gli States.

La presunta lotta al terrorismo palestinese può essere la miccia in grado di far esplodere il conflitto, con l'aiuto di Media ed agenzie che ce la stanno mettendo davvero tutta per arrivare alla meta con informazioni e cronache al limite del ridicolo. Basti pensare, per esempio, a Claudio Pagliara, corrispondente RAI da Gerusalemme, che trasmette dal confine di Gaza (perché le televisioni internazionali non sono ammesse nella striscia a documentare la ferocia israeliana) e ripete, circondato dai fantascientifici carri corazzati Merkavà di ultima generazione, che la minaccia per l’esistenza stessa di Israele sono i missili-petardo di Hamas lanciati dagli uliveti...

Ernesto Ferrante

1 commento:

Anonimo ha detto...

L'esistenza di uno stato Israeliano in tenpi antichi è qualcosa più leggendaria che storica.
Lo stato "ISRAELE" nasce solo nel 1948 creato a tavolino dalle Nazioni Unite perchè gli ebrei (e si sotolinea EBREI e non israeliani) uscivano dallo sterminio nazista, ultima piaga di millenaria tortura che è quasi attuazioni delle parole divine del Vecchio Testamento. Lo stato fu posizionato lì dove scritture varie posizionavano i popoli di religione ebraica in tempi antichi, sottraendo una bella fetta di terra ad un'altro incerto stato, quello palestinese. L'indipendenza ottenuta però esaltò gli adesso israeliani, iniziando un'azione di vera e propria conquista di una terra da sempre sognata e ora abitata più che legittimamente da musulmani.
Una guerra mossa dagli israeliani che si protrae da anni è la causa prima di conflitti che ora possono sembrare legati a terrorismo e cose varie.
Ancora oggi gli israeliani non hanno mai cambiato atteggiamento, e dal 2000 con le nuove dottrine terroristiche islamiche, la difesa di un Israele accusato da più parti islamiche è stata presa dalla maggior parte dei paesi occidentali.

Nel 2009 si apre una nuova parte del conflitto medio-orientale che certamente può mettere in crisi l'intera situazione politica mondiale.