venerdì 26 dicembre 2008

UTO UGHI: SI VERGOGNI !!!

Dopo aver letto l'intervista che segue  mi sono sentito male. Le cattiverie pronunciate a discapito del genio del duemila Giovanni Allevi me le sarei aspettate da chiunque, ma mai da un dotto del calibro di Uto Ughi. Le sue dichiarazioni sono prova del radicamento dell'invidia nella natura umana. Nemmeno il buon senso può soffocare a volte la rabbia per l'essere inferiori in talento ad un proprio rivale. Il tutto è comprensibile. Ma quando quel rivale si chiama Mozart, oppure Allevi, l'invidia è ancora più deplorevole. Personaggi come Allevi gratificano il genere umano. Invece il signor Uto Ughi, chissà perchè, si indigna. A voi il testo.

Fabrizio Vaccaro

di Sandro Cappelletto

"Che spettacolo desolante! Vedere le massime autorità dello Stato osannare questo modestissimo musicista. Il più ridicolo era l’onorevole Fini, mancava poco si buttasse in ginocchio davanti al divo" 

Uto Ughi non ha troppo apprezzato il concerto natalizio promosso dal Senato della Repubblica che ha avuto come protagonista il pianista Giovanni Allevi. Il nostro violinista lo ha ascoltato - «fino alla fine, incredulo» - dalla sua casa di Busto Arsizio e ne è rimasto «offeso come musicista. Pianista? Ma lui si crede anche compositore, filosofo, poeta, scrittore. La cosa che più mi dà fastidio è l’investimento mediatico che è stato fatto su un interprete mai originale e privo del tutto di umiltà. Il suo successo è il termometro perfetto della situazione del Nostro Paese: prevalgono sempre le apparenze». 


Che cosa più la infastidisce di Allevi: la sua musica, le sue parole? «Le composizioni sono musicalmente risibili e questa modestia di risultati viene accompagnata da dichiarazioni che esaltano la presunta originalità dell’interprete. Se cita dei grandi pianisti del passato, lo fa per rimarcare che a differenza di loro lui è "anche" un compositore. Così offende le interpretazioni davvero grandi: lui è un nano in confronto a Horowitz, a Rubinstein. Ma anche rispetto a Modugno e a Mina. Questo deve essere chiaro». 


Come definire la sua musica? «Un collage furbescamente messo insieme. Nulla di nuovo. Il suo successo è una conseguenza del trionfo del relativismo: la scienza del nulla, come ha scritto Claudio Magris. Ma non bisogna stancarsi di ricordare che Beethoven non è Zucchero e Zucchero non è Beethoven. Ma Zucchero ha una personalità molto più riconoscibile di quella di Allevi». 


C’è più dolore che rabbia nelle sue parole. «Mi fa molto male questo inquinamento della verità e del gusto. Trovo colpevole che le istituzioni dello Stato avvalorino un simile equivoco. Evidentemente i consulenti musicali del Senato della Repubblica sono persone di poco spessore. Tutto torna: è anche la modestia artistica e culturale di chi dirige alcuni dei nostri teatri d’opera, delle nostre associazioni musicali e di spettacolo a consentire lo spaventoso taglio alla cultura contenuto negli ultimi provvedimenti del governo. Interlocutori deboli rendono possibile ogni scempio, hanno armi spuntate per fronteggiarlo».


Che opinione ha di Allevi come esecutore? «In altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio». 


Lui si ritiene un erede e un profondo innovatore della tradizione classica. «Non ha alcun grado di parentela con la musica che chiamiamo classica, né con la vecchia né con la nuova. Questo è un equivoco intollerabile. E perfino nel suo campo, ci sono pianisti, cantanti, strumentisti, compositori assai più rilevanti di lui». 


Però è un fenomeno mediatico e commerciale assai rilevante. «Si tratta di un’esaltazione collettiva e parossistica dietro alla quale agisce evidentemente un forte investimento di marketing. Mi sorprende che giornali autorevoli gli concedano spazio, spesso in modo acritico. Anche Andrea Bocelli ha un grande successo, ma non è mai presuntuoso quando parla di sé. Da musicista, conosce i propri limiti». 


Allevi è giovane. Non vuole offrirgli qualche consiglio? «Rifletta tre volte prima di parlare. Sia umile e prudente. Ma forse non è neppure il vero responsabile di quello che dice».


C’è un aspetto quasi messianico in alcune sue affermazioni, in questa autoinvestitura riguardo al proprio ruolo per il futuro della musica. «Lui si ritiene un profeta della nuova musica, parla come davvero lo fosse. Nuova? Ma per piacere!».


Ma come interpretare questo suo oscuro annuncio: «La mia musica avrà sulla musica classica lo stesso impatto che l'Islam sta avendo sulla civiltà occidentale?» «Evidentemente pensa che vinceranno Allevi e l’Islam. Vi prego, nessuno beva queste sciocchezze».

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Premettendo che:
- Non seguo Allevi,
- Non sono un gran critico musicale semmai sul piano umano (ma penso che anche tu non sia preparato in materia, correggimi se dico male)
- Ho limitata conoscenza di entrambi, credo però sufficente per azzardare un commento.

Suppongo anzi abbastanza certo che il Maestro Ughi non abbia niente da invidiare al M° Allevi, non per strumenti differenti, ma perchè lo stesso Ughi ha avuto pari fama e successo e ha pari fama e successo dello stesso Allevi. Ughi è forse il più bravo violinista del mondo, Allevi un emergente pianista italiano che si è distinto.
Ora, ogni volta che qualcuno critica qualcosa è visto come invidioso. Perchè tutto secondo voi è mosso dall'invidia? Criticare è l'osservare lo stato di fatto delle cose, che a causa dell'infinita pluralità umana ha non solo risultati diversi ma anche contrasti tipici di ogni dibattito. Il M° Ughi ha certamente fatto la sua critica (forse assai aspra perchè mossa dall'indignazione che il musicista ha avuto dalla musica di Allevi) che in quanto tale è da accettare, osservare, e capire. Se poi la cosa non sta "nè in cielo nè in terra" allora sarà da chiedersi quali reconditi e sconosciuti motivi hanno prodotto quelle parole.

Anonimo ha detto...

TOGLI LA SUA FRASE "SANTA" ALLORA DAL BLOG, VISTO CHE E' STATA PARTORITA DA UNA PERSONA DIMOSTRANTE SENTIMENTI TANTO IGNOBILI.

PARI FAMA? Ughi e Allevi non l'avranno mai.

Ughi, Accardo, Heifetz, Menuhin, Horowitz e Rubinstein (riposate tutti in pace) stanno a Chanel: Allevi massimo : a Baci e Abbracci.

Ma tanto tu VACCARO, questi manco sai chi siano...

E voglio essere generosa perchè siamo in clima di feste.

e poi Vaccaro il genio del 2000 non eri forse tu?

Anonimo ha detto...

TOGLI LA SUA FRASE "SANTA" ALLORA DAL BLOG, VISTO CHE E' STATA PARTORITA DA UNA PERSONA DIMOSTRANTE SENTIMENTI TANTO IGNOBILI.

PARI FAMA? Ughi e Allevi non l'avranno mai.

Ughi, Accardo, Heifetz, Menuhin, Horowitz e Rubinstein (riposate tutti in pace) stanno a Chanel: Allevi massimo : a Baci e Abbracci.

Ma tanto tu VACCARO, questi manco sai chi siano...

E voglio essere generosa perchè siamo in clima di feste.

e poi Vaccaro il genio del 2000 non eri forse tu?

Anonimo ha detto...

Allora signori non scherziamo con le cose serie:

Premetto che le mie competenze musicali non sono neanche pari a un miliardesimo di quelle dell'Uto Ughi o dell'Allevi,

ho potuto comunque azzardare il mio commento sulle dichiarazioni al veleno di Uto Ughi tenendo conto di alcuni dati di fatto.

Uto Ughi è un violinista sessantaquattrenne di fama internazionale. Un numero uno del suo campo, per intenderci.
Perciò quando Uto Ughi dice qualcosa, per carità tanto di cappello è più che giusto darle il meritato risalto.

Ma la cosa incontestabile è una. UTO UGHI, Accardo, Heifetz,Menuhin, Horowitz, e Rubinstein possono anche essere la personificazione di dio in terra; ma non si possono minimamente permettere di dire:
Che Giovanni Allevi non sia umile. Semplicemente per il fatto che non è vero, e io Allevi a differenza di Ughi ho avuto il piacere di conoscerlo.

Che Giovanni Allevi non meriti il successo che sta avendo.
Infatti poteva anche criticarlo dal punto di vista tecnico, e là io neanche scendo in merito. Ma dire che la sua musica è spazzatura è cosa grave.

Le affermazioni di ughi sono uno scandalo perchè segno di un'italia in cui si crede che l'arte sia una cosa per pochi tutta zeppa di regole e controregole. L'arte è molto di più. E anzi, le improvvisazioni di allevi suscitano in me emozioni molto più grandi di quelle di altri.

Devo proporvi l'esempio di Mozart e Salieri per essere più incisivo?
Perciò ughi dovrebbe andare a farsi un bagno di umiltà prima di sparare a zero su un ragazzo emergente che nel bene o nel male una piccola rivoluzione nel mondo della musica la sta già facendo. Dovrebbe sorridere al nuovo, piuttosto che temerlo.
Allevi è diplomato al conservatorio con il massimo dei voti, probabilmente all'epoca di ughi neanke esisteva il conservatorio.

Per favore non giocate a fare i dotti presuntuosi perchè è fuori luogo. Ognuno è un'opera d'arte, è speciale.

SULL'ESIBIZIONE DI ALLEVI AL SENATO.
Forse l'unica cosa buona che hanno fatto i nostri politici. Per una buona volta dare una spinta a un giovane emergente amato dal mondo giovanile colto. Mica da pingopallino.

Anonimo ha detto...

Un'altra cosa: ha pure osato dire che Giovanni Allevi sia uno stupido....

AHAHAHAHAHAHA

Doveva essere proprio invasato quando ha fatto quest'intervista..

Anonimo ha detto...

Fabrizio, stai zitto...zitto...zitto

TU MI PARAGONI ALLEVI A MOZART?

Stai zitto...zitto...zittoooooooooooooooooooooooooooooo

E dico zitto solamente perchè siamo in clima di feste.

DA QUESTO COMMENTO IN POI, IL TUO BLOG LO VISITERO' MOLTO MOLTO MENO.
MA MOLTO.

Anonimo ha detto...

ovviamente un ipocritone come te, la frase di ughi ancora non l'ha levata.

Anonimo ha detto...

Il perfetto concetto di abitare si risolve in un luogo dove la vita nutre la cultura e la cultura si immerge nella vita. (Uto Ughi)

Perchè dovrei cancellarla, è forse un'eresia?

Ughi ha sbagliato a dire quello che ha detto, ciò non vuol dire che ha macchiato tutta una vita di successi. Mi sembra ovvio.

ALLEVI = MOZART. E' impossibile. Però hanno una cosa in comune. Sono due geni della musica. E non puoi negarlo. Secondo me parli così anke perkè nn hai visto allevi esibirsi dal vivo. E' al dir poco straordinario.

Semmai dimmi pure perchè mozart non può essere paragonato ad allevi limitatamente al talento: forse allevi ne è sprovvisto???

Anonimo ha detto...

Sicuramente per l'orario in cui lascio questo commento potrò sembrare un po' suonato e con la pazzia iniettata nelle vene ma va beh... Dato che ci sono le vacanze natalizie, tanto vale approfittarne ! Premetto che di Giovanni Allevi ho ascoltato poco e niente però da quello che ho potuto vedere non c'è che dire, è sicuramente un musicista giovane e tecnicamente bravo. Uto Ughi lo conosco, non di persona ma come musicista, e sono certo che ci sia un fondo di verità in quello che dice. Purtroppo in Italia si ha il brutto vizio di puntare tutti i riflettori su un solo personaggio tutti in una volta quindi creare un fenomeno mediatico in breve tempo è una cosa facilissima. Io non reputo una scelta sbagliata aver fatto dirigere il concerto di Natale al Senato a Giovanni Allevi perchè sono anche io a favore dei giovani e favorevolissimo a mandare avanti loro, magari parlo così perchè comunque anche io vorrei intraprendere una volta finito il liceo una carriera tanto impervia come quella del musicista. Uto Ughi è sicuramente un mostro sacro della musica classica, un indiscutibile maestro del violino... Nelle sue parole, come ho già detto prima, vi è a mio parere un fondo di verità anche se non ho apprezzato molto i toni che ha utilizzato. Boh ! Devo dire che ho una certa difficoltà a schierarmi, ma non per paure o altro, più che altro perchè sono entrambi musicisti che stimo e per la mia scarsa conoscenza dell'argomento. Comunque paragonare Allevi a Mozart secondo me è ancora prestissimo, non voglio dire che sarebbe una bestemmia però... LASCIAMO CHE PASSI IL TEMPO ! Bisogna considerare che spesso 100 anni nella storia non sono nulla... Non si può mai sapere dalla vita... Un caloroso saluto ! Ciao Fabrizio !

ANDREA ZANTI