L'articolo che segue fu pubblicato più di un anno fa sull'Angolo del Pound (www.circologiovanedestra.blogspot.com) dal Fronte Sociale degli Studenti. Lo ripropongo oggi perchè, in fin dei conti, più passa il tempo più diventa attuale. Infatti anche quest'anno i balli dei licei sono stati compiuti con successo. Ma a che prezzo? Se siete in cerca di una risposta, leggere quest'articolo potrà essere molto soddisfacente.
Fabrizio Vaccaro
Evidentemente altri hanno avuto ragione. E non ci riferiamo né alle cosiddette “Cassandre del giorno dopo”, né tanto meno ai pensatori della “venticinquesima ora”, che con il loro ritardatario percorso sono giunti laddove altri vi erano già da tempo. Ci riferiamo essenzialmente a noi stessi, e a chi, insieme a noi, non ha voluto credere, nemmeno per un attimo, che si giocasse una partita già scritta, o si scrivesse di una trama già raccontata. Effettivamente, chi va controvento spesso paga. E anche molto. Ma nessun prezzo sarà mai troppo alto per chi non s’è mai piegato al compromesso e alla ottemperanza assoluta, ma anzi ha saputo affrontare in maniera critica tutto ciò che gli veniva proposto, senza tuttavia emettere mai giudizi a priori, privi di senno e di visione a lungo raggio. Si rifletterà qui sull’organizzazione dell’evento “mondano” forse più importante della nostra comunità scolastica, l’illustrissimo “Ballo del Liceo”, classico o scientifico, non importa, perché in fin dei conti viviamo sotto lo stesso tetto. Organizzazione che avviene, ogni anno, perentoriamente, secondo quelli che ormai sono diventati, per la gioia di molti, e il dispiacere di alcuni, i canoni imperanti della nostra società “duemillenaria”, borghese, selvaggiamente capitalista, idolatra e vuota. Essenzialmente, infatti, perpetua il modello del “capitale” e del “danaro” a tutti i costi, in maniera ossessivamente cumulativa e indiscriminata, al solo scopo di riaffermare status sociali in crisi, di ottenere visibilità pubblica (ma non popolare), spesso effimera e priva di subordinate ragioni logiche. Il paradosso(immancabile, quando si tratta di un discorso di simili proporzioni), è che tutto questo avviene all’interno di un’istituzione nota proprio perché ultimo baluardo (o ,perlomeno, così dovrebbe essere) di un insieme di valori, di culture, di pensieri, propinatici dai cantori di civiltà supreme, o da pensatori dall’animo nobile. Insomma, tutto ciò avviene in un luogo che teoricamente dovrebbe combattere e ammantare di vergogna i modelli perversi di una società stretta tra le fauci del progressismo sfrenato e l’abisso di un’identità che va perdendosi. Con quest’immagine marcatamente dantesca concludiamo la nostra riflessione, e aggiungiamo che, dopotutto, avremmo potuto dire di più. Anche se forse abbiamo detto di meno.
2 Dicembre 2007
Fronte Sociale degli studenti
Nessun commento:
Posta un commento