
Sono stati giorni intensissimi quelli a cavallo fra il 15 e il 16 giugno 2008. Giorni di votazioni, tradimenti, alleanze. Giorni che hanno visto nelle amministrative e nelle provinciali siciliane uno strapotere della destra quasi ovunque. Da Catania a Siracusa passando per Francofonte. Solo la ridente città di Augusta è andata controcorrente. Il criticatissimo Massimo Carrubba ha avuto più voti di tutti; circa 400 in più di Marco Stella, il candidato della grande coalizione PDL-UDC. Un abisso la differenza con gli altri candidati. Anche se da segnalare è il buon risultato di Giacinto Franco che ha superato quota tremila. Mentre Salmeri e Inzolia hanno entrambi superato le duemila preferenze restando comunque lontani dal colpo grosso. Fanalino di coda l'ultima arrivata Rosetta Valvo con poco più di mille voti. Ma la cosa che sconcerta e allibisce non può che essere una: in piena democrazia i cittadini hanno scelto chi ha fatto della legalità una chimera, tappezzando la città di manifesti col proprio bel faccione fuori dagli spazi consentiti; chi ha fatto della buona salute un privilegio da pochi. Ma soprattutto, quello che fa molto riflettere, è che Massimo Carrubba abbia avuto più preferenze di tutti. Dopo cinque anni di comprensibili critiche da tutte le parti. Conta

dunque qualcosa quello che si fa in relazione alla propria elezione? O sono altri i requisiti necessari, vedi favori, clientelismi e nepotismi? La risposta può sembrare scontata. In effetti lo è. I favori non contano nulla! E' quanto si è fatto e quanto si promette si farà che attira le preferenze! Lo fanno capire anche i nomi degli eletti al consiglio comunale e di quartiere. E soprattutto dei non eletti. Molti giovani di belle speranze, molti lavoratori onesti sono rimasti fuori. Pare quasi che abbiano potuto godere soltanto delle briciole lasciate dai mercenari di turno. E ora la situazione si fa davvero drammatica. Giacinto Franco, ma soprattutto Enzo Inzolia, sono rimasti fuori dalla prima carica della città. E lo resteranno per cinque anni. Anche se potranno imporre le loro voci al ballottaggio, non saranno mai il fulcro delle decisioni importanti. Quelle che assegneranno gli appalti, i finanziamenti, i provvedimenti in fatto di ambiente, legalità, sicurezza. Dunque non posso che essere molto pessimista per il futuro di Augusta. Anche se gli stessi augustani se lo sono scelto. Ma io non ci sto. E come me sono molti i giovani che non accettano questa situazione di stasi o addirittura regressione culturale e morale. Che la soluzione a questo punto sia soltanto una? Andare via alla ricerca di opportunità che la nostra zona non offre? Sembra la cosa più giusta. Per una città che poco ci ha dato e poco potrà dare in futuro, a parte i tumori, i cancri, gli aborti e le discariche a cielo aperto. E vorrei chiudere queste mie riflessioni con una citazione da Niccolò Machiavelli: Il raggiungimento del potere finisce col far dimenticare i crimini commessi per ottenerlo. Sed unusquisque faber fortunae suae (Ognuno è artefice del proprio destino).
5 commenti:
wala pulos imo blog.
Fabrizio,
sono:
- sconcertato per il risultato di Inzolia;
- sconcertato per il fatto che Stella può ancora diventare sindaco;
- sconcertato perchè la cittadinanza ha votato certa gente a discapito di persone serie.
Spero:
- che Inzolia non dia mai i suoi voti a Stella;
- Stella non salga mai;
- chiunque dei due sia sindaco, che sia un sindaco degno di Augusta.
Tu che ne pensi dei risultati.
Ti devo raccontare un fatto accaduto al seggio di mio papà, ma non posso farlo qua.
Salvuccio mi chiedi cosa penso dei risultati di queste amministrative. Di certo non posso non accettare il regime democratico in cui viviamo; e questo mi impedisce di criticare le scelte dei nostri concittadini. Perchè sono pur sempre delle scelte. L'unica cosa su cui nutro seri dubbi è ciò che ha generato questi risultati e queste scelte. Ma i dubbi sono comprensibili; è incomprensibile il disinteressarsene. E lo fanno tanti. Il fatto che abbiano votato in un certo modo ne è la prova.
Senza parole. Fabrizio sono senza parole.
Cosa dici ora del tuo amato generale che si è alleato col tuo odiato Stella?
Ma dimmi: fino a due giorni prima delle elezioni Stella diceva che non avrebbe voluto mai i voti di Inzolia e adesso è addirittura assessore.
Ma dai Fabrizio rispondi sinceramente. Cosa dici ora di Stella? Lo popaganderai? Scusa se dicevi chi votava Stella era un verme, ora Inzolia non lo è?
Gli augustani hanno già dimostrato in pieno la loro natura, scegliendo Marco Stella e Massimo Carrubba. E questa è democrazia. Di certo non la possiamo sovvertire. E la democrazia si compie col voto dei cittadini. Con la loro scelta. Già una scelta maggiore è stata fatta. Adesso se ne ripresenta un'altra. E astenersi dalla scelta sarebbe semplicemente irresponsabile. E fra i due non si può che preferire Marco Stella. Visto come ha governato Massimo Carrubba per cinque anni. Anche se sappiamo com'è Marco Stella.
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