
Cernobyl è una piccola cittadina ucraina, vicina al confine della Bielorussia. Pochissimi in Italia avrebbero saputo della sua esistenza se non fosse stata, il 26 aprile 1986, quando ancora faceva parte dell’Unione Sovietica, teatro del più grave incidente mai occorso ad un impianto nucleare civile.Da allora quel nome, Cernobyl, è sempre risuonato come una minaccia, ed è stato usato dai falsi ambientalisti per affossare lo sviluppo dell’energia nucleare in Italia, così facendo consegnando il nostro Paese nelle mani delle “sette sorelle” e privandolo di qualsiasi possibilità per affrancarsi dal colonialismo energetico cui è da tempo sottoposto.Tutti conoscono “la tragedia di Cernobyl” ma ormai pochi ricordano quel che effettivamente allora successe. Quella di Cernobyl era una ex centrale militare riconvertita all'uso civile con tecnologie oggi superate e l'incidente avvenne durante il crepuscolo dell'Urss, quando una crisi pesantissima impediva regolari manutenzioni un po' dappertutto. Eppure neanche in quel caso le esplosioni furono di tipo nucleare (reazione a catena incontrollata) bensì chimico, cioè causate da reazioni fra sostanze chimiche innescate dalle elevatissime temperature raggiunte. In seguito alle esplosioni, dalla centrale si sollevarono però delle nubi di materiali radioattivi che raggiunsero l'Europa orientale e la Scandinavia oltre alla parte occidentale dell'URSS ed in quantità minore la contaminazione raggiunse l’Europa occidentale. Le moderne centrali nucleari sono ora progettate per impedire in qualsiasi situazione la dispersione di materiale radioattivo ed in pratica sono meno inquinanti di qualsiasi altra centrale alimentata a carbone o a idrocarburi e sono persino meno invadenti sul piano paesaggistico e ambientale delle stesse energie alternative. Pensate solamente allo scempio del panorama causato da centinaia di giganteschi impianti con enormi pale necessari per catturare l’energia eolica oppure alle praterie di pannelli per l'energia solare.Eppure qualcuno sta già speculando sul presunto incidente di ieri l’altro alla centrale di Krso, in Slovenia, dove non c’è stata comunque alcuna dispersione di radioattività, per terrorizzare gli italiani e cercare di fermare il nuovo programma nucleare.Il governo, per bocca dei ministri Scajola e Prestigiacomo, ha ieri ribadito la sua volontà ad andare avanti per la strada appena intrapresa ma certi servitori atlantici travestiti da “sinistra ambientalista”, ormai privi di idee (senza ideali lo sono stati sempre) potrebbero cercare di utilizzare il fatto di Krso per avviare una nuova campagna antinucleare.
da www.rinascita.net
6 commenti:
Contrarissimo al nucleare. Speo lo sia anche tu.
Anche se serve un modo alternativo per l'energia, esistono molti altri sitemi meno pricolosi.
Ormai sono troppi gli anni ke ci separano dal referendum sul nucleare dopo cernobyl,e ormai sono pochi gli anni ke ci separano dall esaurimento totale delle risorse di uranio, quindi è l'ora che l'Italia come paese di cultura riesca a trovare metodi alternativi al nucleare
Non capisco perchè tutti questi pregiudizi, fomentati evidentemente dai luoghi comuni. Oggi l'energia nucleare può essere davvero l'alternativa alle altre fonti sicuramente più inquinanti. Per quanto riguarda i rischi; ad oggi sono stati pressochè azzerati, e persino a Chernobyl l'incidente si ebbe per risparmiare nei controlli. L'italia importa la maggior parte dell'energia che utilizza dall'estero. Il che è pericoloso abbastanza da doverci portare a diventare autonomi da questo punto di vista.
Fabrizio, concordo pienamente con ciò che hai detto! Tuttavia, continuo ad auspicare un uso proficuo e abbondante di energia rinnovabile!
MIRIAM ELISABETTA
Non smetterò mai di dire che un risparmio enorme lo si avrà dall'energia solare ed eolica.
Andiamo sulle cose sicure e non su certezze facilmente smontabili come il nucleare
Salvuccio prova a comparare l'energia prodotta in un anno da una centrale nucleare con una eolica o a pannelli solari. Di certo un'integrazione di tutte queste forme di produzione energetica sarebbe l'ideale.
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