venerdì 27 gennaio 2012

27 GENNAIO. IL GIORNO DELL'IPOCRISIA.

In Italia il 27 gennaio è il Giorno della Memoria. Il fine è quello di "ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati" (Legge 211/art 1 del 20/7/2000).
E' indubbio che il nazismo abbia rappresentato un evento tragico per il popolo ebraico e per le altre minoranze coinvolte, una macchia indelebile nella storia dell'umanità. Per questo ricordare è un obbligo: per evitare che qualcosa di simile si ripeta in futuro. L'umanità non deve permettere che ciò accada. E, per fortuna, è un pensiero condiviso da molti. 
Ma c'è un problema di fondo: un'inconciliabile conflitto. Noi oggi ricordiamo il dramma della Shoah per rendere omaggio alle vittime, ma anche per evitare che tragedie simili possano ripetersi in futuro. Lo sentiamo ripetere spesso. Eppure, tragedie come la Shoah sono già in atto! E perpetrate proprio da coloro che ricordano con orrore la persecuzione nazista!
E' vero che i palestinesi rinchiusi nel campo di concentramento di Gaza sono "solo" due milioni, poco rispetto agli ebrei deportati nei campi di concentramento nazisti. Ma è forse possibile pesare le vite delle persone su una bilancia? E' possibile etichettare morti di serie A e morti di serie B, in virtù della loro religione, nazionalità o credo politico? 
Credo che la risposta maggiormente condivisa sia NO! Credo che molti considerino le persone come un qualcosa dall'incommensurabile valore, ed è impensabile confrontarne l'importanza.. Eppure, stando ai fatti, per il mondo civilizzato gli ebrei valgono più dei palestinesi, i civili libici son più degni di quelli tibetani, gli afghani sono un non-popolo rispetto agli statunitensi. 
Questa è l'ipocrisia della Shoah, per l'Italia e per l'intero Occidente. Ricordare per evitare che il passato ritorni, negando a se stessi che è invece già in atto! Con le vittime di un tempo magari trasformate in carnefici. Pensare che il fosforo bianco, caduto a iosa su scuole e ospedali di Gaza durante la Piombo Fuso del 2008, sia differente rispetto ai forni crematori di Auschwitz. Credere che i civili afghani, uccisi "per errore" dalle bombe di Washington, siano solo numeri. 
Detto questo chiedo scusa alle vittime della Shoah, perchè ho tolto loro un po' di meritata memoria. Non intendo minimamente mancar loro di rispetto. Ma sono certo che sono i primi a comprendere e approvare i miei pensieri. E che non condividano per nulla il comportamento dei loro fratelli israeliani sui palestinesi. 
Se Israele e l'Occidente ricordano da più di sessant'anni gli avvenimenti del nazismo, e ciononostante perpetrano una politica di persecuzione ai danni dei palestinesi, per assicurarsi il controllo delle risorse del pianeta, è evidente che ricordare non serve. E' evidente che questo Giorno della Memoria si trasforma in Giorno dell'Ipocrisia. 

Fabrizio Giovanni Vaccaro

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