
Che sia la panacea di tutti i mali non possiamo dirlo con certezza anche se molti, forse erroneamente, l'hanno pensato. Che rappresenti una rivoluzione culturale, sociale, politica, antropologica, economica lo possiamo invece affermare a gran voce. E non per il semplice fatto che Obama sia "bello, giovane e abbronzato" come dice Berlusconi. Barack Obama è molto di più. Barack Obama è la speranza che finalmente si compie. La sua vittoria è stata schiacciante; preceduta da un movimento d'opinione a suo favore gigantesco che ha interessati pure il vecchio continente. Mai si è assistito a nulla di simile. E sicuramente passerà del tempo prima che riavvenga qualcosa di solo somigliante. Ma cos'è che ha favorito la storica vittoria del presidente nero? Sicuramente la vittoria gli è stata presentata su un piatto d'argento dal pessimo doppio mandato di Bush. Il quale, avendo fondato il suo governo sul terrore e sulla guerra, consegna oggi al suo successore un paese lacerato dalla crisi dell'occupazione, dell'economia, della sanità, dei valori. Senza neanche aver raggiunto i risultati che in politica estera si era prefissato. I

nfatti il conflitto arabo-israeliano è più vivo che mai, la guerra in Iraq costa agli Stati Uniti 10 miliardi di dollari al mese ed è lungi dal finire, il pericolo attentati Al Qaeda sembra addirittura aumentato. Obama riesce a rappresentare al vertice della politica USA un Partito Democratico che per decenni (escluse piccole parentesi come l'era Clinton) è stato eclissato dal Partito Repubblicano. Ma oggi le cose sono cambiate. Presentandosi come un presidente fuori dagli schemi di partito, come un presidente con radici kenyote, amante della povera gente e della pace, ha tutte le carte in regola per guidare la ceca umanità dei giorni nostri verso un miglioramento generale. Prestando attenzione ai problemi dell'Africa e del terzo mondo, magari concentrandosi di meno sulle armi chimiche immaginarie dell'Iraq. Non possiamo negare che gli USA sono la guida del mondo, nè che si sono resi protagonisti negli ultimi tempi di un imperialismo subdolo e vomitevole. Tuttavia la fiducia per il futuro cresce. Barack se la merita. E se poi dimostrerà di essere diverso dalle nostre aspettative vorrà dire che tutti abbiamo preso un abbaglio. Ma sognare è comunque una cosa bellissima. E Obama ce l'ha permesso. Grazie.
Fabrizio Vaccaro
4 commenti:
condivido il tuo pensiero in particolare nella parte relativa al presidente fuori dagli schemi del partito, in quanto ha una politica di liberale che ha ben poco delle ideologie di sinistra. il fattore di novità che viene dal colore della pelle non deve però ingannare perchè obama porta con se delle novità ideologiche e non solo legate alla sua persona. guardando le elezioni americane ho avuto un pò di invidia verso i partiti americani, in quanto è un bipolarismo vero a differenza della frammentazione italiana e soprattutto ideologica con i partiti delle sinistre che sono basate solo sull'antiberlusconismo e senza alcun'ideologia seria
Bravo Ottavio (TI INVITO A LEGGERE, E POI SE VUOI COMMENTARE IL MIO BLOG, WWW.LORACOLODIDELFI.BLOGSPOT.COM).
Allora non sono pienamente d'accordo su due aspetti
1) La pessima amministrazione Bush avrebbe favorito chiunque
2) Pure il duplice governo di Clinton si è rivelato un fallimento. La riforma sanitaria (suo primo obiettivo) non è stata attuata. Il tempo è stato assorbito, anzichè dalla risoluzione dei problemi del Paese, dall'estirpazione dei due scandali che avevano riguardato Hillary nel primo mandato e Bill nel secondo.
Concordo invece per il fatto che Obama ha ricevuto consensi da ognidove. Dappertutto lo supportano.
Speriamo che tutto ciò non sia dovuto alla sua semplice melanina, ma a ciò che dice e soprattutto a come lo dice
8 anni di governo Repubblicano di stampo famiglia Bush hanno sicuramente fatto capire agli americani che serviva una parentesi (almeno) che sviasse la posizione degli USA nel quadro internazionale. Almeno si spera che possa dare una parentesi.
Servirà tempo prima per capire le sue idee "presidenziali" e poi per accettarle. Dici bene Fabrizio quando affermi che non si poò negare che gli USA sono la guida del mondo.
PArentesi mia sulla crisi economica. Disse Francesco Bianconi: "Il liberismo ha i giorni contati". Non so caro Ottavio se ti riferissi al Liberismo o al Liberalismo (visto che credo l'aggettivo sia lo stesso) ma condivido col mio amato Francesco, il liberismo ormai è un tipo di ideologia marcia. Per quanto rigurada il Liberalismo pienamente daccordo.
Un augurio al neopresidente perchè possa "rivoluzionare".
Non credo affatto che lo supportino solo per la melanina.
Per quanto riguarda il fallimento del Liberismo, è sotto gli occhi di tutti E' stato il liberismo sfrenato, soprattutto negli USA, che ci ha portato alla crisi economica che stiamo vivendo.
Posta un commento