Questa mattina, 10 ottobre, una rappresentanza del Liceo classico Megara ha mostrato il suo sconcerto per una situazione politica assurda. Mentre continuiamo a frequentare strutture scolastiche fatiscenti, con laboratori inesistenti, mentre la scuola italiana si posiziona agli ultimi posti delle graduatorie europee, a Montecitorio, in Roma, politici di indistinto colore politico seduti sulle loro poltrone, fra un sms e un altro, discutono del nostro futuro in maniera indegna. Per alcuni di questi politicanti la scuola è un ammortizzatore sociale, dove poter sistemare il maggior numero di italiani; per altri un peso economico troppo grande da sostenere. Non dimentichiamo che la scuola italiana è una di quelle che spende di più in Europa; ma che ovviamente rende di meno. Nonostante ciò nessuno ha il coraggio di rivoluzionare un sistema che potrà assicurare il tracollo o il trionfo del nostro paese. Indignati per tutto questo abbiamo creato uno striscione esposto di fronte al monumento del milite ignoto dei Giardini pubblici, in cui chiediamo soltanto una buona istruzione. La cosa preoccupante è una. Pare che nessun politico, nè di maggioranza nè di opposizione, si ricordi di noi. Speriamo solo che qualcuno ci ascolti e si faccia un esame di coscenza.
Gli studenti del liceo classico di Augusta
3 commenti:
Semplicemente nn abbiamo più voce!siamo soltanto "massa"!Le decisioni prese dal governo sono semplicemente inaudibili...e l'istruzione italiana non fa altro che retrocedere quando a livello Europeo nn contiamo nulla.Ancora nn ci siamo accorti quanto la scuola sia importante per la società...è la basa, è lo strumento del progresso culturale e scientifico...
Si spera cambi qualcosa...
p.s: Questo blog è un gioiello....complimenti Faber!
Grazie mille giulio,anch'io nn posso non complimentarmi per il tuo Martello degli dei ( www.ledzeppelinzone.blogspot.com ).
Per il resto.. un promemoria: NON DIMENTICHIAMOCI DELLA FORZA DELLA MASSA ! !
TUTTI ABBIAMO IL DOVERE MORALE DI COMNBATTERE PER LE NOSTRE IDEE PER IL BENE COMUNE.
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