

Alla fine è avvenuto quello che ci si aspettava, o quasi. Stravince Berlusconi, irrompe Bossi. La maggioranza del cavaliere è forte; ma altrettanto forte sarà l'influenza della Lega Nord sul suo governo. Sono già chiare le pretese del leader del Carroccio Umberto Bossi: Ministro degli Interni Maroni, lui stesso alle riforme, leghisti al ministero dell'agricoltura e come vicepremier. E Silvio non smentisce nè conferma. Ma annuncia che ci saranno sorprese. Fatico a pensare che il presidente del consiglio in pectore non avesse previsto il risultato della Lega. In ogni caso adesso si trova degli alleati bollenti da gestire. E a questo punto il mio timore è solo uno: il federalismo fiscale. Magari sarà soltanto abbozzato; ma è chiaro che quello che la Lega vuole è questo. E Silvio non potrà negarglielo. In questo Tremonti Ministro dell'economia è una consolazione. Una persona con competenze tali non potrà mai appoggiare riforme svantaggiose per una parte d'Italia. E il federalismo fiscale sarà svantaggiosissimo per il meridione. Anche se pure i meridionali hanno mostrato di gradire il federalismo eleggendo Lombardo presidente della regione con una percentuale altissima. Era un risultato scritto. Si sapeva chi la mafia appoggiasse. Ma anch'io stentavo a credere che Lombardo doppiasse i suoi diretti concorrenti. E invece adesso bisognerà stringere i denti per un'altra legislatura. Magari si costruirà il ponte sullo stretto quando per andare da Siracusa a Palermo si impiegano 12 ore. Ma i siciliani hnno scelto. E il serio rischio che corriamo è uno. Con un Berlusconi che vuole governare tranquillo, le pretese della Lega dovranno esser tenute in considerazione. D'altro canto in Sicilia i cittadini hanno scelto la direzione politica per loro più sconveniente. Se tutto prosegue così giungeremo a un nord Italia ricchissimo contrapposto a un sud da età della pietrà. Purtroppo abbiamo già preso le nostre decisioni.
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