ECCO IL COMUNICATO STAMPA DI NATURA SICULA.
“Chi vuole comprare il teatro Greco di Siracusa?”. Sembra questa la proposta dell'assessore regionale ai Beni culturali Antonello Antinoro.
Dopo aver appreso la notizia, sono rimasto semplicemente esterrefatto, per cui, in qualità di presidente della sezione di Siracusa di una associazione naturalistica e culturale (Natura Sicula onlus), non posso starmene in silenzio.
Privatizzare i più bei monumenti della Sicilia, tra cui anche il Teatro Greco di Siracusa, è una proposta che va subito rigettata.
I beni culturali della nostra città non appartengono solo alla Sicilia o all’Italia, ma sono patrimonio di tutta l’Umanità.
Affidare a imprenditori la gestione dei beni culturali, esclusivamente allo scopo di poter fare “cassa”, potrebbe comportare conseguenze disastrose e irrimediabili.
Innanzitutto, questa idea, falsamente innovatrice, apparirebbe ai cittadini come una rinuncia da parte dell’Ente Pubblico al proprio dovere di difendere, tutelare e promuovere i beni culturali e ambientali che appartengono a tutti.
Infatti, come detta la Legge regionale n. 80 del 1977 “Norme per la tutela, la valorizzazione e l’uso sociale dei beni culturali ed ambientali della Regione Siciliana”, l'obiettivo della Regione non è soltanto quello della tutela e della conservazione del patrimonio storico-artistico dell’Isola, ma è anche quello di favorire la loro fruizione sociale, in quanto “bene” collettivo.
Inoltre, il Teatro Greco di Siracusa, così come tutti gli altri siti archeologici e ambientali siciliani di incommensurabile valore, non può e non deve essere ceduto a privati, perché necessita di una gestione che va ben oltre le logiche di profitto, in quanto richiede una continua cura che i privati non possono garantire.
In verità, quale soggetto privato si addosserebbe i bisogni della collettività?
Risulta difficile credere che la gestione privata di questi preziosi “gioielli” garantisca la reale salvaguarda e la fruizione pubblica. Anzi, attualmente, accade spesso che la gestione da parte di privati di specifici servizi lasci molte persone insoddisfatte.
Inoltre, un cattivo uso di questi beni rischierebbe di compromettere seriamente la conservazione e l'integrità di questi beni, facendo progressivamente perdere il proprio valore archeologico, storico, artistico, culturale, ambientale e turistico. L'afflusso non regolato ai siti e ai palazzi, le concessioni d’uso improprie o non adeguatamente controllate, l’esercizio di servizi a scopo di lucro e la creazione di eventi per attirare i visitatori, sono a volte pericolosi per l'integrità dei beni.
Per evitare tutto ciò, occorre che la Regione con il più alto numero di dipendenti (circa 20 mila) definisca, facendo operare al meglio i propri dipendenti, un serio progetto di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale siciliano.
Bisogna salvaguardare non solo i beni culturali, intesi come beni monumentali o archeologici, ma anche i nostri tesori paesaggistici e ambientali, spesso sottovalutati, per valorizzare al massimo il turismo nel nostro territorio.
A tale scopo, rivolgo un appello in particolare all’Assessore regionale al Turismo, Giambattista Bufardeci, già sindaco di Siracusa, al quale chiedo di agire con fermezza allo scopo di incrementare il turismo nella nostra città e in tutta la Sicilia, valorizzando i beni culturali e ambientali, e promuovendo la bellezza del paesaggio attraverso una politica seria di riqualificazione dell’intero territorio.
Dopo aver appreso la notizia, sono rimasto semplicemente esterrefatto, per cui, in qualità di presidente della sezione di Siracusa di una associazione naturalistica e culturale (Natura Sicula onlus), non posso starmene in silenzio.
Privatizzare i più bei monumenti della Sicilia, tra cui anche il Teatro Greco di Siracusa, è una proposta che va subito rigettata.
I beni culturali della nostra città non appartengono solo alla Sicilia o all’Italia, ma sono patrimonio di tutta l’Umanità.
Affidare a imprenditori la gestione dei beni culturali, esclusivamente allo scopo di poter fare “cassa”, potrebbe comportare conseguenze disastrose e irrimediabili.
Innanzitutto, questa idea, falsamente innovatrice, apparirebbe ai cittadini come una rinuncia da parte dell’Ente Pubblico al proprio dovere di difendere, tutelare e promuovere i beni culturali e ambientali che appartengono a tutti.
Infatti, come detta la Legge regionale n. 80 del 1977 “Norme per la tutela, la valorizzazione e l’uso sociale dei beni culturali ed ambientali della Regione Siciliana”, l'obiettivo della Regione non è soltanto quello della tutela e della conservazione del patrimonio storico-artistico dell’Isola, ma è anche quello di favorire la loro fruizione sociale, in quanto “bene” collettivo.
Inoltre, il Teatro Greco di Siracusa, così come tutti gli altri siti archeologici e ambientali siciliani di incommensurabile valore, non può e non deve essere ceduto a privati, perché necessita di una gestione che va ben oltre le logiche di profitto, in quanto richiede una continua cura che i privati non possono garantire.
In verità, quale soggetto privato si addosserebbe i bisogni della collettività?
Risulta difficile credere che la gestione privata di questi preziosi “gioielli” garantisca la reale salvaguarda e la fruizione pubblica. Anzi, attualmente, accade spesso che la gestione da parte di privati di specifici servizi lasci molte persone insoddisfatte.
Inoltre, un cattivo uso di questi beni rischierebbe di compromettere seriamente la conservazione e l'integrità di questi beni, facendo progressivamente perdere il proprio valore archeologico, storico, artistico, culturale, ambientale e turistico. L'afflusso non regolato ai siti e ai palazzi, le concessioni d’uso improprie o non adeguatamente controllate, l’esercizio di servizi a scopo di lucro e la creazione di eventi per attirare i visitatori, sono a volte pericolosi per l'integrità dei beni.
Per evitare tutto ciò, occorre che la Regione con il più alto numero di dipendenti (circa 20 mila) definisca, facendo operare al meglio i propri dipendenti, un serio progetto di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale siciliano.
Bisogna salvaguardare non solo i beni culturali, intesi come beni monumentali o archeologici, ma anche i nostri tesori paesaggistici e ambientali, spesso sottovalutati, per valorizzare al massimo il turismo nel nostro territorio.
A tale scopo, rivolgo un appello in particolare all’Assessore regionale al Turismo, Giambattista Bufardeci, già sindaco di Siracusa, al quale chiedo di agire con fermezza allo scopo di incrementare il turismo nella nostra città e in tutta la Sicilia, valorizzando i beni culturali e ambientali, e promuovendo la bellezza del paesaggio attraverso una politica seria di riqualificazione dell’intero territorio.
Siracusa, 4 Luglio 2008
Il presidente della sezione di Siracusa
Natura Sicula onlus
Fausto Campisi
10 commenti:
Mi sa che il caldo ha mandato su di giri i cervelli delle istituzioni.
Come si può concepire la privatizzazione del Teatro Greco di Siracusa?
Certo che gli interessi riguardanti il denaro, fanno commettere azioni spaventose.
Bisogna valorizzare quello che abbiamo. Il punto sta qua. Comunque è una richiesta inammissibile, che schifo! Ecco perche le cose vanno male, non c'è la cultura verso la cultura (scusando il gioco di parole). Sarà il caldo....un saluto!
Carissimi,
questa è la Sicilia. Questa è la mafia. Del resto, se siamo in una situazione del genere, ci devono pur essere dei motivi! Se Lombardo prende il 70 per cento dei voti uno se le deve porre certe domande!
E Lombardo ha preso il testimone da Cuffaro! Dimessosi perchè coinvolto in un processo per storie di mafia!
Fabrizio in tal modo di dire implichi il fatto che anche chi sta al governo è mafioso; ti ricordo che fu lo stesso Berlusconi a designare Lombardo candidato a presidente della regione.
Purtroppo le istituzioni siciliane sono ancora marcie, e andando avanti così la putrefazione è l'unico futuro prospettabile per la nostra meravigliosa terra.
Scusa Salvo,
non ho capito perchè hai specificato che Berlusconi ha scelto Lombardo. Questo forse basta per depurare il Raffaele di Sicilia da ogni sua colpa?
No anzi, allargavo la macchia mafiosa anche a Berlusconi, forse ho usato una frase impostata male.
PER LA LEGGE NESSUNO è COLPEVOLE SINO A SENTENZA DEFINITICA DI UN TRIBUNALE.
NON DIMENTICHIAMOLO.
Anonimo, per la legge. Ma di fatto uno colpevole è colpevole e basta, per legge o no.
Mi vuoi dire che se, spero non si avveri, il tribunale dichiara innocente Provenzano, non è colpevole? E' colpevole lo stesso.
Ma cosa si deve leggere al giorno d'oggi! La privatizzazione del teatro greco sarebbe un dramma per il mondo! E questo non è un ingigantimento del problema. Mi auguro che quest'ipotesi non si concretizzi e, nel caso in cui le possibilità di quest'idea balorda divenissero più consistenti, inviterei la gente ad una mobilitazione!
La situazione è paradossale. Perchè a mobilitarsi sarebbe pur sempre la minoranza. E che cos'è la democrazia se non il trionfo della maggioranza???
Delle domande dovremmo porcele sulle capacità cognitive dell'uomo.
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