
Ma la storia di Eluana è adesso al centro delle cronache, su tutti i quotidiani e su tutti i TG. Per la Corte di Cassazione << Eluana Englaro ha diritto a morire >>. E adesso, in un periodo dove la Chiesa cerca di riconquistare la comunità, che ha perso quell’educazione religiosa nell’eseguire il curvone del progresso e del cambiamento dei valori e in un paese dove la Chiesa risiede che è l’Italia, l’eutanasia diventa un argomento di ampia discussione.
L’eutanasia inizia a far discutere recentemente negli USA per il caso di Terri Schiavo in stato vegetativo dal 1990. Il marito, tutore della donna, contrapponendosi ai genitori della moglie ottenne nel 2005 il permesso di staccare il sondino e quindi la morte.
Più scalpore, perché caso italiano, fece il caso di Piergiorgio Welby, che ha ancora di più alimentato i dibattiti riguardo l’eutanasia. Welby era malato di distrofia muscolare, che lo paralizzò totalmente, ma perfettamente nel pieno delle sue facoltà intellettive. Stanco di vivere “scrisse” una lunga lettera al Presidente della Repubblica implorandolo di aiutarlo a morire. Welby venne aiutato da un medico che subito dopo fu accusato di omicidio volontario.
Possiamo certamente notare la somiglianza del caso Englaro e Schiavo entrambi differenti però da quello Welby. Infatti Welby era il malato che chiedeva la morte. Mentre Eluana (e Terri Schiavo) è il malato che non può pronunciarsi. Allora subentra dal punto di vista clinico un tutore. I tutori di solito sono coloro ai quali si chiede il consenso di operazioni chirurgiche e altro di simile. Tutore di Eluana è il padre che afferma di stare compiendo un esplicito desiderio della figlia. Prendono il nome di “Direttive anticipate” o “Testamento biologico” le volontà anticipate della persona per un certo senso dirigere la propria fine anche se incosciente, vegetale. Purtroppo questi provvedimenti non sono consentiti e si pongono allora problemi enormi quale quello di permettere a qualcuno di decidere della morte di altri.
Ma una voce grossissima si esprime riguardo l’eutanasia. E’ la voce della Chiesa che rievoca il diritto alla vita; un diritto più che discutibile.
Perché impedire ad una persona di rinunciare al suo diritto? Perché obbligarlo a vivere? Perché negare la libertà di morire? Non c’è nessuno che ti impedisce di suicidarti quando sei solo. E’ solo il fatto di stare lì inchiodato in un letto ed essere obbligato a chiedere l’aiuto di qualcuno.
Eutanasia, dal greco buona morte. Un metodo assolutamente indolore di concedere di morire a chi è stanco di vivere in condizioni menomanti.
Salvatore Ternullo
9 commenti:
Vedi Salvuccio, è il discorso di prima. Stando alla legge, per fortuna il nostro è ancora uno stato garantista. In un cui il diritto alla vita è uno dei pilastri. Per questo dobbiamo distinguere due casi: Pier Giorgio Welby chiese esplicitamente di venire ucciso.
Eluana Englaro non può farlo. Sarebbe suo padre che arbitrariamente deciderebbe di ucciderla.
Un caso del genere è già avvenuto con Terri Schiavo negli USA. Il suo fidanzato l'ha uccisa legalmente, pur contro la volontà dei genitori, senza quella di Terri. [ del resto dagli Usa ci si può aspettare questo e altro].
Per concludere ti faccio notare che è pericoloso definire il diritto alla vita un diritto più che discutibile!
Non credi?
L'eutanasia è un problema difficile. Soprattutto per i medici che sono gli unici "autorizzati" ad esaudire i desideri di morte. Come visto chi iniettò la fialetta mortale a Welby fu accusato di omicidio volontario. Addirittura la Chiesa rifiutò di celebrare i funerali. La Chiesa aveva permesso di inserire nella bara di una donna il figlio che era in grembo ma non accetto di celebrare le esequie di Welby.
La Chiesa si pronuncia ora contro il sig. Englaro.
Giuliano Ferrara (i cui pensieri sono da me non condivisi totalmente) ha lanciato una particolare protesta, quella di lasciare bottiglie d'acqua per dissetare Eluana, sul sagrato del Duomo di Milano.
Si può considerare vivo chi è quasi morto celebralmente perchè in stato comatoso profondo?
Si può considerare il tutore del paziente anche arbitro della sua fine?
E infine: si possono accogliere richieste di aiuto a morire da parte di malati? E' possibile essere capaci di prendersi la responsabilita di "uccidere" qualcuno con il consenso dello stesso?
Per me, che come detto ho abbattutto il muro della bioetica, SI.
Per voi?
I casi sono effettivamente differenti e nel brano l'ho sottolineato. Ma come detto esiste un tutore clinico che mette una firma per acconsentire ad operazioni quando si è incoscenti. Il tutore può perfettamente fare le veci quindi di un paziente.
Allora se un uomo coscente può decidere di interrompersi le cure, perchè non può farlo il tutore?
Dimenticavo. Al diritto alla vita si può rinuncire volonatariamente.
"Non voglio più vivere".
Se il diritto alla vita diventa un obbligo alla vita i suicidi dovrebbero essere processati, cosa evidentemente ipossibile.
Signori e signori il re dei re Fabrizio Vaccaro (pompiamolo ancora di più), viene citato pure nel web.
http://www.augustaonline.it/viaggio_veteres.html
Tuttavia le sue gesta, così poco gloriose e famose, non servono ad evitare gli errori scritti sul suo conto.
Fabrizio Vaccaro frequenterà la IIA
Il nostro Fabrizio Vaccaro attualmente vanta numerose "apparizioni" negli articoli riportati sul sito web: http://www.augustaonline.it/
Encomiabile il reportage e l'inchiesta in merito alla pseudo discarica del faro Santa Croce, ma c'è sempre un ma.
Mi chiedo e le chiedo:
perchè il nome del suo "Sancho Panza" federico T. è scritto in minuscolo e il suo illustrissimo nome invece è scritto in maiuscolo?
I miei rispetti!
HAHAHA,
Che mondo sarebbe senza Miriam Carani!
Certo che se non lo sai tu in che classe sono!
Comunque non chiederle a me queste minuzie, chiedile al direttore di Augusta on-line! Non sono mica L'IMPAGINATORE UNIVERSALE !
Rispettosissimo fallito impaginatore universale, un mondo senza la sottoscritta comporterebbe una netta diminuzione di commenti nel suo blog!
I miei omaggi!
SAREBBE DAVVERO UN PECCATO
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