Il 3 febbraio del 1998 nella zona del Cermis, in Trentino Alto Adige, un Grumman EA/6B Prowler, aereo statunitense da attacco a bassa quota, passò sotto la funivia tranciandone di netto il cavo e facendone precipitare nel vuoto la cabina.
Fu una strage: 20 turisti morirono quel maledetto giorno di 14 anni fa.
L'aereo americano volava in addestramento a 110 metri dal suolo, ben 500 metri sotto l'altitudine minima consentita. Ed oggi sappiamo con certezza, date le ammissioni di uno dei marine alla guida del velivolo, che era un'abitudine per i militari statunitensi volare radenti nella zona, per filmare con la videocamera le imprese acrobatiche che effettuavano.
I responsabili di questo massacro, i quattro militari dell'equipaggio, avrebbero dovuto essere processati in Italia, se ci fosse stata una vera giustizia. E soprattutto se l’Italia avesse avuto un Governo degno di tale nome. Ma purtroppo, non essendovi nessuna delle due cose, i marines furono processati negli Stati Uniti, da un tribunale militare. Fu così che i due addetti ai sistemi di guerra elettronica del Grumman EA/6B non vennero neanche processati, perché ritenuti innocenti dal Procuratore. Mentre nella sentenza furono assolti il pilota ed il navigatore. Beffa finale fu, nel marzo 1999, il documento conclusivo della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle responsabilità relative alla tragedia, dove si lesse che “questo era un incidente che era destinato ad avvenire, senza responsabilità alcuna dell’equipaggio”…
Infine, a nessuno sembrò casuale che di lì a poco gli Stati Uniti acconsentirono all’estradizione in Italia dell’attivista Silvia Baraldini, fortemente sostenuta dai movimenti e dai partiti della sinistra al governo, da anni detenuta in America per vari reati: contropartita risarcitoria per l'impunità della strage del Cermis? A ciascun uomo libero la risposta.
In compenso, l'Aereonautica Militare ha stampato qualche giorno fa un libro sui 100 anni dell'aeroporto di Aviano, "dimenticandosi" tuttavia di citare la strage del Cermis…
Così i veri assassini non hanno pagato per questo massacro.
Così una Nazione ha perso un’altra buona occasione per essere degna di rispetto.
Dedicato alle vittime del Cermis ed ai loro familiari.
Alla Dignità ed alla Verità, che questo Popolo sembra non meritare.
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