lunedì 8 settembre 2008

IL TESTAMENTO DI MUSSOLINI

Nessuno che sia un vero italiano, qualunque sia la sua fede politica, disperi nell'avvenire. Le risorse del nostro popolo sono immense. Se saprà trovare un punto di saldatura, recupererà la sua forza prima ancora di qualche vincitore. Per questo punto di fusione io darei la vita anche ora, spontaneamente, qualunque sia purché improntata a vero spirito italiano.Dopo la sconfitta io sarò coperto furiosamente di sputi, ma poi verranno a mondarmi con venerazione. Allora sorriderò, perché il mio popolo sarà in pace con se stesso. Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo. La gente che lavora è infinitamente superiore a tutti i falsi profeti che pretendono di rappresentarla. I quali profeti hanno buon gioco per l'insensibilità di chi avrebbe il sacrosanto dovere di provvedere. Per questo sono stato e sono socialista ! L'accusa di incoerenza non ha fondamento. La mia condotta è sempre stata rettilinea nel senso di guardare alla sostanza delle cose e non alla forma. Mi sono adattato socialisticamente alla realtà. Man mano che l'evoluzione della società smentiva molte delle profezie di Marx, il vero socialismo ripiegava dal possibile al probabile. L'unico socialismo attuabile socialisticamente è il corporativismo, punto di confluenza, di equilibrio e di giustizia degli interessi rispetto all'interesse collettivo. La politica è un'arte difficilissima tra le difficili perché lavora la materia inafferrabile, più oscillante, più incerta. La politica lavora sullo spirito degli uomini, che è un'entità assai difficile a definirsi, perché è mutevole. Mutevolissimo è lo spirito degli italiani. Quando io non sarò più, sono sicuro che gli storici e gli psicologi si chiederanno come un uomo abbia potuto trascinarsi per vent'anni un popolo come l'italiano. Se non avessi fatto altro basterebbe questo capolavoro per non essere seppellito nell'oblio. Altri forse potrà dominare col ferro e col fuoco, non col consenso come ho fatto io. La mia dittatura è stata assai più lieve che non certe democrazie in cui imperano le plutocrazie. Il fascismo ha avuto più morti dei suoi avversari e il 25 Luglio al confino non c'erano più di trenta persone.Quando si scrive che noi siamo la guardia bianca della borghesia, si afferma la più spudorata delle menzogne. Io ho difeso, e lo affermo con piena coscienza, il progresso dei lavoratori. Tra le cause principali del tracollo del fascismo io pongo la lotta sorda ed implacabile di taluni gruppi industriali e finanziari, che nel loro folle egoismo temevano ed odiano il fascismo come il peggior nemico dei loro inumani interessi. Devo dire, per ragioni di giustizia che, il capitale italiano, quello legittimo, che si regge con la capacità delle sue imprese, ha sempre compreso le esigenze sociali, anche quando doveva allungare il collo per far fronte ai nuovi patti di lavoro. L'umile gente del lavoro mi ha sempre amato e mi ama ancora. Tutti i dittatori hanno fatto strage dei loro nemici. Io sono il solo passivo; tremila morti contro qualche centinaio. Credo di aver nobilitato la dittatura. Forse l'ho svirilizzata, ma le ho strappato gli strumenti di tortura. Stalin è seduto sopra una montagna di ossa umane. E' male? Io non mi pento di aver fatto tutto il bene che ho potuto anche agli avversari, anche ai nemici, che complottavano contro la mia vita, sia con l'inviare loro dei sussidi che per la frequenza diventavano degli stipendi, sia strappandoli alla morte. Vent'anni di fascismo nessuno potrà cancellarli dalla storia d'Italia. Non ho nessuna illusione sul mio destino. Non mi processeranno, perché sanno che da accusato diverrei pubblico accusatore. Probabilmente mi uccideranno e poi diranno che mi sono suicidato, vinto dai rimorsi. Chi teme la morte non è mai vissuto, ed io sono vissuto anche troppo. La vita non è che un tratto di congiunzione tra due eternità: il passato ed il futuro. Finché la mia stella brillò, io bastavo per tutti; ora che si spegne, tutti non basterebbero per me. Io andrò dive il destino mi vorrà, perché ho fatto quello che il destino mi dettò. I fascisti che rimarranno fedeli ai principi, dovranno essere dei cittadini esemplari. Essi dovranno rispettare le leggi che il popolo vorrà darsi e cooperare lealmente con le autorità leggittimamente costituite per aiutarle a rimarginare, nel più breve tempo possibile, le ferite della patria. Chi agisce diversamente dimostrerebbe di ritenere la patria non più patria quando si è chiamati a servirla dal basso. I Fascisti, insomma, dovranno agire per sentimento, non per risentimento. Dal loro contegno dipenderà una più sollecita revisione storica del fascismo, perché adesso è notte, ma poi verrà il giorno.
Benito Mussolini

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E' quasi unanime pensare che il fascismo sia un male passato. Diciamo che è opinione odierna. All'epoca fascista erano poche le persone comuni che non condividevano gli ideali fascisti. C'è da dire che non fu proprio male il fascismo, a volte viene data la colpa della caduta del movimento all'allenaza fatta con il nazionalsocialista tedesco Hitler.
Non mente poi affatto dicendo di essere socialista, perchè già da Platone la visione socialista sembra corrispondere con gli ideali di destra del '900.
Interessanti gli ultimi concetti. Il fascismo doveva cambiare attraverso revisione storica. "Sbagliando s'impara". Ma quei nuovi fascisti che qui Mussolini incita al cambiamento, saranno veramente mossi dal risentimento e falliranno totalmente nell'instaurazione di un nuovo movimento fascista. Tant'è vero che frenati dai nuovi pensieri democratici i neofascisti dell'MSI affrontavano male l'ambiente politico del dopoguerra che oltre la DC come leader di governo, vide protagonisti all'opposizione i movimenti ex-partigiani del PCI e PSI.

Anonimo ha detto...

IL FASCISMO NON E' STATO IL MALE ASSOLUTO PER IL NOSTRO PAESE. Vallo a spiegare ai politichetti di oggi! Il fascismo è stato un periodo storico importante, nel bene o nel male, per l'evoluzione deLL'Italia. L'ha sradicata dall'Ottocento per proiettarla nel XX secolo. E dire ciò è sufficiente.
Se poi dopo il ventennio nn ci sia stata un'altra classe dirigente che abbia saputo reggere il confronto con quella fascista, è un altro problema. Ma prendersela col passato è sempre il modo più semplice di evitare i problemi.
MUSSOLINI NON E' SATANA. Non è necessario negare la sua esistenza e vergognarsi di essere suoi compatrioti.
Per quanto riguarda i movimenti fascisti sorti dopo il 1945, le difficoltà che hanno incontrato sono state enormi. Soprattutto per loro che avevano dei forti ideali. Purtroppo si è capito tardi che non si poteva ricostituire un ordine fascista come quello del ventennio.