
Sarebbero 76 i morti. Dei quali solo 23 sopra i 18 anni. E' accaduto in Afghanistan nella provincia di Herat e il fuoco è stato quello "amico" degli USA. Il fatto, indubbiamente spiacevole, è aggravato dalla mancata presa di responsabilità della NATO e degli Stati Uniti. La Casa Bianca si è infatti limitata a mostrarsi scettica dinanzi alle cifre diffuse dal Ministero degli interni afghano. Come se avendo ucciso "soltanto" 10 persone la colpa possa essere dimezzata. In questo contesto è degradante dover scegliere chi credere; anche perchè entrambi i governi dovrebbero conoscere la verità dei fatti e avere gli stessi interessi di fondo. Che sono quelli che hanno portato la coalizione democratica a liberare il paese afghano dalla violenza talebana. E invece si atterrisce la popolazione con altrettanta violenza. Senza che ci sia mea culpa alcuno. Senza che la verità venga fuori. Bisogna stare attenti a non lasciarsi trascinare in un vortice di violenze che farebbe male al popolo afghano in primis, alla coscienza degli stati occidentali in secundis. Per fare ciò è necessario fare chiarezza, aprire inchieste su questi "errori" che portano alla morte inermi civili. Non è possibile che episodi del genere vengano insabbiati, come del resto già accaduto molteplici volte. Vedi caso Calipari per avere conferme.
Fabrizio Vaccaro
2 commenti:
Fatti inspiegabili accadono nel mondo e più inspiegabili difese spuntano immancabilmente per tappare l'evidente buco dell'inocerenza dei potenti.
Deplorevole è l'accaduto afghano quanto l'ostinazione russa. Purtroppo dobbiamo svegliarci dall'anestetico della speranza della pace. La pace purtroppo fatica a venire e bisogna mettere in evidenza le carenze e i gravi avvenimenti bellicosi passati presenti e futuri. La guerra c'è e sembra che ci si conviva abbastanza bene.
Se da un lato abbiamo sparatorie sconvaolgenti verso i civili, dall'altro guerre preventive e minaccie, da altre parti mini guerre che mietono vittime ogni girno, regimi violenti e antidemocratici e ancora questioni diplomatiche sul filo della guerra fredda ma con un non so che di caldo atomico suppongo che il mondo è in guerra e noi spesso non ce ne accorgiamo, immersi in mezze verità mediatiche preparate perfettamente a questo scopo.
Il mondo è in guerra. Purtroppo sì.
Aspetto solo che finiscano le olimpiadi per ritornare alle violenze gratuite sui tibetani. Ma a parte questo ogni angolo del pianeta è in guerra. Il problema sta nel capire che l'uomo non può cadere nelle divisioni. Nelle ipocrisie.
Gli uomini devono restare uniti. Purtroppo, a mio avviso, le divisioni sono opera dei paesi più ricchi. Che stabiliscono un mondo di serie B, l'Africa, che nn merita aiuto. E un mondo di serie A, il medio Oriente, fortunato perchè ci sono gli idrocarburi.
Morti di serie A, quelli delle Twin Towers, morti di serie B, quelli in afghanistan, che nn meritano neanche chiarezza.
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