
Ventinove nuovi impiccati solo ieri. E' accaduto alle sei del mattino a Teheran. Le vittime erano state condannate per traffico di droga, stupro, omicidio. Sfiora dunque quota cento il numero di giustiziati in Iran dal Gennaio 2008 ad oggi. E' pressochè inutile sottolineare che in circostanze del genere dei diritti umani non c'è nemmeno l'ombra. Eppure l'Iran non è neanche il paese che uccide di più con la pena capitale.
Questo primato spetta alla Cina.

Dove risposte rassicuranti al riguardo tardano a venire nonostante le imminenti olimpiadi. Ci si aspetterebbe una dura reprimenda degli Stati Uniti, che ci hanno abituato ad apparire come i moralizzatori del pianeta! Non può essere così. Perchè pure loro uccidono con la pena capitale, con buona pace dei diritti umani. Cose del genere non sono ammissibili nel terzo millennio. La vita dell'uomo è sacra. Come si può non capirlo! Da questo punto di vista si fa sentire tutto lo spessore culturale dell'Europa. Che tuttavia fa sentire la sua voce soltanto timidamente. Intimorita - forse - dal prepotente imperialismo USA. Non è consolatorio il fatto che associazioni come Amnesty Internetional si occupino del problema. Devono essere i potenti del mondo, magari parlandone durante le sfilate dei G8, a pensare ai diritti umani. A tal riguardo spero che un cambiamento nella guida politica degli Stati Uniti, con Barack Obama presidente, possa essere d'aiuto per tutti.
Fabrizio Vaccaro
1 commento:
Dobbiamo ricordare che l'Italia ha presentato una moratoria contro la pena di morte all'ONU, che è stata pure approvata. L'Italia è stato l'unico paese al mondo ad aver avuto il coraggio di esporsi contro la pena di morte.
Riguardo gli USA. A parte che non sono dei moralizzatori, ma solo dei soppressori, dei comandanti autoproclamatisi giudici delle vicende del mondo. Infatti un moralizzatore non continua ad usare i patibolo. Cosa pensano gli USA dell'Iran rigurado quest'argomento?
Sono anni che amnesty si batte per Darfur, ma gli USA non si sono scomodati. A loro interessano solamente le questioni vicine al petrolio. Almeno diciamo che non interessa a Bush. Speriamo che le cose cambino.
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