venerdì 25 aprile 2008

COS'E' IL 25 APRILE

Da sempre la verità sulla guerra civile scoppiata in Italia fra il '44 e il '45 e prottrattasi anche oltre, è una non verità. I vincitori, i partigiani comunisti, hanno scritto la storia che preferivano, e persino oggi è difficile trarre conclusioni obiettive sui fatti di quegli anni. Parlare con Giampaolo Pansa per avere conferme. Qui di seguito un tentativo di non far dimenticare quelle realtà sottaciute o volutamente travisate, che tuttavia rappresentano milioni di vite umane.
Fabrizio Vaccaro
25 APRILE. L'EUROPA MORIVA
da Rinascita.net
Questa data ci viene presentata dal lontano 1946 come una festività nazionale laica, il cosiddetto “giorno della liberazione”. Ogni anno nel periodo che antecede il 25 aprile si assiste al solito teatrino pregno di retorica, ci si richiama a determinati valori che hanno alimentato quella presunta resistenza popolare che ha liberato il nostro paese e [...] l’Europa tutta da famigerati oppressori. I valori in questione hanno un nome teso a sintetizzarli, l’antifascismo. Quel termine tanto in voga e carico di suggestione rappresenta in verità una mera logica propagandistica, un perpetuo lavaggio di cervelli che passa attraverso il cinema, la stampa, la TV, il teatro. A tale premessa fa da corollario un’evidente e incontestabile realtà storica: quei giorni di fine Aprile furono semplicemente il suggello di un destino dell’Europa già deciso intorno a un tavolo dai tre leader politici che combatterono i nazifascismi: Churchill, Roosvelt e Stalin. Un destino che passa per Yalta in un incontro cinicamente contraddistinto da carta e penna, da spirito mercantilistico e compravendita stile baratto, da popoli europei forti di millenni di civiltà spartiti come fossero merce su un banco. Questi i principi che animarono le potenze capitaliste e comuniste, accomunate dal materialismo più bieco mascherato da umanità, democrazia, libertà e tutti gli altri stucchevoli luoghi comuni che da sempre hanno permeato di buonismo questa data. Pessimi presupposti non possono che generare azioni deplorevoli; è così che la spirale di odio che inghiottì ogni angolo d’Europa, colpendo indiscriminatamente soldati e civili, imprimerà il marchio rosso sangue sui giorni di fine Aprile ’45. Noi non accettiamo dogmaticamente le verità impartite dalla retorica odierna e scegliamo questa data per maturare un’autonoma facoltà di giudizio e dunque, vogliamo ricordare... Vogliamo ricordare, iniziando coi crimini di matrice comunista [...] quando ben 16 milioni di tedeschi fin dal 1941 furono deportati o costretti a fuggire da un territorio che abitavano pacificamente da 700 anni. [...] Sempre a proposito di pulizia etnica vogliamo ricordare e ribadire le atrocità delle foibe, i milioni di civili periti ovunque nell’est Europa a seguito di rastrellamenti scientifici da parte russa, la soppressione delle libertà nei paesi dell’orbita sovietica, l’eliminazione sistematica di presunti anticomunisti anche nella stessa Russia oppure gli assassini degli esuli croati da parte dei servizi segreti jugoslavi, gli stupri di massa a cui furono sottoposte le donne tedesche per “umiliare il loro orgoglio razziale” e i bimbi che furono lasciati morire di fame impedendo l’arrivo ai convogli di cibo. Operazioni che contraddistinsero il regime staliniano fin dalla sua presa di potere. [...] L’atteggiamento non mutò nei decenni successivi, a seguito della costruzione di quel muro della vergogna nel cuore dell’Europa. [...] Vogliamo ricordare le responsabilità del Partito Comunista Italiano nello sterminio delle centinaia di loro compagni, colpevoli soltanto di essere nostri connazionali, uccisi nei gulag sovietici. Vogliamo ricordare l’efferatezza gratuita di cui si resero protagonisti i partigiani qui in Italia, in particolar modo in quella zona dell’Emilia denominata “triangolo rosso”, mattanza che si protrasse per mesi dopo la fine della guerra. Ricordiamo in tal senso l’eccidio di Schio datato 6 Luglio ’45 [...]; ricordiamo la formazione di una delle bande più crudeli che la cronaca nera italiana rammenti, la famelica “Volante rossa”, organizzazione terroristica che agì fino agli anni ‘50 in Lombardia ai danni di ex fascisti, anticomunisti e militanti di partiti di estrazione cattolica. Ricordiamo anche le eliminazioni programmatiche da parte dei partigiani comunisti dei cosiddetti “partigiani bianchi”, coloro i quali, pur dichiarandosi anti-comunisti, combatterono i fascisti. [...] A simbolo di queste tragiche pagine di storia italiana è stato “degnamente” utilizzato lo scempio di Piazzale Loreto, d’altronde quale migliore immagine per rappresentare episodi di viltà così tanto vergognosi? Questo ciò che ha prodotto in quel periodo storico il comunismo, la cui affermazione è costata all’Europa più di 20 milioni di vite umane. Ricordiamo poi i crimini degli anglo-americani, le cui truppe nell’immaginario collettivo sono quelle mostrate dai cinegiornali dell’epoca: giovani americani che marciano sorridenti in mezzo alla gente che sventola fazzoletti, pezzi di stoffa bianca e grida “W i liberatori!”. Ma la realtà [...] ci mostra tutt’altro. Ci mostra intere città messe in ginocchio da asfissianti bombardamenti, monumenti testimoni di arte e cultura deturpati cinicamente. Durante tutto il corso della guerra l’Italia fu sottoposta a un martellamento aereo che non aveva scopi militari, bensì aveva lo scopo di fiaccare il morale della popolazione civile e spargere il terrore come politica. Una vera e propria sanguinosissima guerra psicologica! [...]. Vogliamo ricordare poi i vari eccidi immotivati ai danni delle popolazioni siciliane a Ragusa, Caltagirone, Biscari e Acate, così come avvenne in molti altri luoghi d’Italia, ma soprattutto ricordiamo le “marocchinate”. Durante l’avanzata, per circa due settimane, dal 15 maggio all’inizio di giugno 1944, quasi dimezzate dalla resistenza tedesca, le truppe francesi formate da maghrebini si abbandonarono, portando la memoria ai tempi delle occupazioni saracene, a una serie impressionante di saccheggi, omicidi e stupri nei confronti di 60 mila tra donne e bambine in tutti i paesi conquistati, finchè non fu loro ordinato di arrestare la marcia a Valmontone. [...] Vogliamo ricordare inoltre che tra i prigionieri di guerra degli Americani c’erano anche 50 mila italiani, catturati sulle coste nord-africane e in Sicilia e trasferiti negli Stati Uniti tra il 1941 e il 1943. La maggior parte fu catturata dagli inglesi. I racconti di questi soldati rivelano non solo l’orrore della guerra, ma le condizioni disperate, in barba alla Convenzione di Ginevra, a cui furono sottoposti, soprattutto coloro i quali si rifiutarono di collaborare. [...] Vogliamo poi ricordare quella pagina di storia che avrà sempre la sconvolgente fama di essere la più macabra di sempre, i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki datati 6 e 7 agosto 1945. A più di tre mesi dalla fine delle ostilità [...]. Basterebbero queste citazioni per giustificare le bandiere da issare a lutto nei giorni di fine aprile, giornate contraddistinte altresì dal coraggio di uomini di tutti i ceti sociali, che ad ogni latitudine esercitarono un vera e reale resistenza a chi stava svendendo l’Europa e il mondo tutto a degli invasori di terre altrui. [...]

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi dispiace sottolineare che tutto quello che hai descritto (tutto condannabile) nn cancella altri eccidi e altre limitazioni di cui si liberò l'Italia tanti tanti tanti anni fa....

Anonimo ha detto...

E' fuori dubbio che in una guerra le atrocità avvengano da tutte le parti. Ma quello su cui si deve riflettere è che pur in un paese iperperbenista, democratico, liberale, la storia scritta è stata unilaterale. La storia dei vincitori. Col divieto di esprimersi per chi cantasse fuori dal coro dell'antifascismo. Così migliaia di morti ammazzati gratuitamente sono stati dimenticati. I fascisti sono diventati improvvisamente nulla. Così come gli anticomunisti. E' anche questo che si è occultato. Al proposito consiglio di leggere Giampaolo Pansa. E di non continuare con retoriche ipocrisie.

Anonimo ha detto...

E' fuori dubbio che in una guerra le atrocità avvengano da tutte le parti. Ma quello su cui si deve riflettere è che pur in un paese iperperbenista, democratico, liberale, la storia scritta è stata unilaterale. La storia dei vincitori. Col divieto di esprimersi per chi cantasse fuori dal coro dell'antifascismo. Così migliaia di morti ammazzati gratuitamente sono stati dimenticati. I fascisti sono diventati improvvisamente nulla. Così come gli anticomunisti. E' anche questo che si è occultato. Al proposito consiglio di leggere Giampaolo Pansa. E di non continuare con retoriche ipocrisie.

nerodavalos ha detto...

bene fabrizio. Ritengo interessante l'ascolto di un "altra campana". Quanto finora abbiamo studiato sui libri, spesso, ahimè, non descrive esattamente quanto in realtà è accaduto, ma piuttosto quanto qualcuno vuole farci credere. Il fatto che però questo avvenga non deve farci incorrere nell'errore di "compensare" le notizie storiche finora divulgate dando peso solo a quanto finora omesso. Piuttosto se Storia deve essere allora è necessaria un'analisi totale ed oggettiva dei fatti e dei personaggi, senza condizioni né condizionamenti. Consideralo il mio pensiero nonchè il mio consiglio. nerodavalos

Anonimo ha detto...

bha...complimenti... bell'articolo. Comunque w il vino!

giulio

Anonimo ha detto...

un bell'articolo, pieno e denso di avvenimenti dove tutti sono generalmente sopraffatti dal giorno di "festa" che rappresenta il 25 aprile.. il famigerato giorno della "Liberazione".. oggi invece di issare le bandiere a mezz'asta si continua a manifestare a favore degli "alleati" o i "liberatori" dimenticandoci che non furono dei buon'uomini.. ciò che è importante sottolineare è che in una guerra non c'è niente che sia giusto o che sia fatto per una giusta causa ma vi è soltanto la morte.. se poi è celebrata da un lato e celata dall'altro, sta a noi ( e a questo blog) far si che la verità venga fuori. W l'italia.
Liborio Alessandro Di Franco