sabato 8 marzo 2008

CASO CALIPARI: ANCORA UNA VOLTA ITALIA MALTRATTATA ALL'ESTERO.

E' alla famiglia di Nicola Calipari che sto pensando. Alla famiglia di un servitore dello Stato, diriginte del SISMI, morto in missione in Iraq per salvare la vita della giornalista Giuliana Sgrena. A questa famiglia la giustizia è stata preclusa; perchè l'omicidio è stato compiuto da un marine americano. E gli Stati Uniti d'America, contravvenendo a patti esistenti da sempre con lo Stato Italiano, hanno negato l'estradizione del loro soldato. Ma un processo a dire il vero c'è stato. E c'è voluto pochissimo tempo per dichiarare non condannabile l'imputato Mario Luis Lonzano. Il processo si è svolto nelle corti USA; ma sulla sua credibilità nemmeno gli stessi americani scommetterebbero. In Italia il soldato americano che uccide lo 007 di Reggio Calabria non può essere processato senza il consenso degli Stati Uniti, e così Lonzano è libero come se nulla fosse successo. Ma in realtà qualcosa è successo. Gravissima.

E' sera tarda quando lo staff di Nicola Calipari recupera la giornalista Giuliana Sgrena dai suoi rapitori iracheni a Bagdad. L'auto in cui la donna viene caricata con direzione areoporto, si ferma a un posto di blocco americano e il militare di guardia fa fuoco contro gli italiani. Nicola Calipari aveva una missione: salvare Giuliana Sgrena. Così le fa scudo col corpo prendendosi tutte le pallottole a lei destinate.
Gli americani dissero che l'auto non aveva rallentato al posto di blocco e non aveva risposto ai segnali convenzionali; ma ai testimoni italiani presenti sul posto questo non risulta. E' comunque indubbio che ombre sulla vicenda ce ne siano eccome. Per alcuni l'obiettivo del fuoco statunitense era eliminare la giornalista Giuliana Sgrena, dalla parte dei rapitori iracheni piuttosto che degli Stati Uniti, e forse al corrente di informazioni pericolose per i secondi. Insomma. E' molto probabile che non si sia trattato di fuoco incidentale, ma di vero e proprio attentato. Fermorestando che non è un processo quello che voglio e sto facendo, dico che almeno la chiarezza è una pretesa che lo Stato Italiano deve avere. Invece le autorità competenti hanno taciuto e tacciono tutt'ora. Il silenzio ha divorato un episodio intricatissimo. La morte di un italiano dedito allo stato, sacrificatosi per adempiere al suo compito, non può essere dimenticata e ignobilmente rifiutata come sta invece accadendo. L'immagine dell'Italia all'estero è stata ancora una volta infangata dall'"imperialismo" USA, e chi all'estero dovrebbe rappresentarci non ha fatto nessuna mossa credibile. E' arrivato il tempo di cambiare mentalità. L'orgoglio nazionale dorme ancora; ed è tempo che si risvegli. L'Italia, con quello che rappresenta, deve avere un ruolo internazionale di primo piano. Ma questo può ottenerlo soltanto con credibilità e fiducia in se stessa. Per cominciare, è necessario dichiarare ufficialmente di non condividere le decisioni USA sul caso. Non vedo tuttavia nessuno in grado di farlo.
ONORE A NICOLA CALIPARI!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

secondo me sarebbe giusto intitolargli qualche strada o via o almeno ricordarlo ogni anno visto ciò che ha fatto.Ha lasciato moglie e famiglia per salvare la Sgrena....E nessuno ne ha pagato le consequenze tranne proprio lui. Quì ci colpano ancora un avolta i soliti americani..

Anonimo ha detto...

Che dire: un riconoscimento maggiore di quello falso che gli è stato riserbato è doveroso. Ma gli USA sono troppo potenti per fargli un torto del genere: meglio vendere la dignità di un nostro eroe di voltare le spalle agli USA. C'è troppa ipocrisia. Chissà se la maggior parte delle persone è ipocrita oppure crede nei valori di lealtà, eroismo, magnanimità, spiritualità...

Anonimo ha detto...

Aggiungo:
stefano,
a mio avviso la colpa non è degli americani, ma dell'Italia che si sottomette.

Anonimo ha detto...

e che dovrebbe fare....sono trp potenti.Però almeno l'italia si dovrebbe far sentire